Si sta come d’autunno…sugli alberi…le foglie…

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foglia_caduta

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Ventitré Giugno 2015 – inizio della fine di un’era magnifica per il calcio catanese. Si sta come d’autunno…sugli alberi…le foglie… rimanendo aggrappati all’albero della speranza, a quei ricordi di un “piccolo Barcellona” che rimarrà, per i più di quell’epoca, l’ultimo tiepido ricordo di estate.

E noi, piccole tremolanti foglie rossazzurre, impastate dal fango di questo calcio malato, rimaniamo lì, appese. Un albero che si crede unico, un presidente di calcio che si crede onnipotente…poco cambia, per noi che viviamo attaccate a questo albero. Il Catania è la nostra clorofilla, sa guarire le nostre ferite, sa aiutarci a respirare, insieme al Sole che ci bagna ogni giorno. Noi non conosciamo il dolore, sappiamo dare un po’ più di rosso e azzurro a questo albero che non ci dà più nutrimento da ben due stagioni, piuttosto veleno. Questo veleno noi non lo meritiamo.

Dopo una stagione a dir poco inspiegabile, siamo retrocessi in serie B a seguito di un campionato di calcio al confine tra il comico ed il tragico. Ma noi siamo foglie rossazzurre e sappiamo che i momenti negativi capitano a tutti…si può sbagliare, in fondo. Abbiamo deciso di riunirci, raggrupparci e fare leva su questa gloriosa clorofilla che scorre in noi e siamo stati oltre 10.000 foglie a riabbellire questo albero che, lentamente, ci stava uccidendo. Il dolore degli stupidi.

Ma che ci possiamo fare, d’altronde? L’amore non è qualcosa che si può tenere in secondo piano, o ti uccide a sua volta. Allora meglio vivere sperando di non morire, era quello che ci chiedevamo! Il ventitré Giugno 2015, il canale che portava la linfa alle nostre nervature…è stato chiuso irrimediabilmente. Risvegliarsi alle 7:00 del mattino e sapere che TU hai distrutto tutto, raso al suolo ciò che di buono e bello è stato il Calcio Catania, mi ha fatto capire a quale albero ero attaccato: AD UN ALBERO SENZA TRONCO!

Non riesco a capire come hai potuto attribuire la colpa dei tuoi errori alle tue foglie!? Noi che abbiamo deciso lo stesso di rimanere attaccati a te, albero senza tronco, che ci hai abbindolato, sbeffeggiato e trattato come delle foglie di terza categoria. Noi siamo da serie A!

Non riesco a capire come ti sia mai lontanamente passato dall’anticamera del cervello a dover tentare di soggiogare qualcuno, per mezzo del tuo sporco denaro, al fine di raddrizzare le sorti di una o più partite. Lo chiami amore? Io lo chiamo odio!

Giustizia sportiva, ordinaria, treni del gol, radiazione, retrocessione, compravendita…quante parolacce ho dovuto conoscere grazie a te! Hai dato, a chi ci odia più di te, la possibilità di metterci alla ghigliottina, di puntarci un fucile addosso e di investirci con una tonnellata di merda. E la cosa più sarcastica, se di sarcasmo osiamo parlare, è che solo da loro possiamo sperare di rimanere in vita, calcisticamente parlando. Noi tremiamo perché non sappiamo quale altra notizia verremo a conoscenza, ma verrà l’autunno, verrà, non ti preoccupare!

Se dovrò vivere morendo ogni domenica per riempire le tue tasche, allora preferisco staccarmi da questo albero senza tronco e accasciarmi al suolo da foglia libera! Almeno né tu, né chi per te, avrà l’onore di vedermi mentre cado. URLERO’, e come…MA NON MI SENTIRAI!!!

di Pietro Santonocito