Velleità modulisticamente allenatrici

Considerazioni a freddo e domande che vi e ci poniamo. Nel miscuglio dei paradigmi canonici cerchiamo di fare le giuste domande (per ricevere le giuste risposte).

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Considerazioni a freddo e domande che vi e ci poniamo. Nel miscuglio dei paradigmi canonici cerchiamo di fare le giuste domande (per ricevere le giuste risposte).

Può un tifoso del Catania, per definirsi tale, essere insoddisfatto anche nelle vittorie? Ha dell’incredibile solo a pensarlo. Cerchiamo di capirci qualcosa in più.

Eppure, proprio da questa chiave di lettura vogliamo partire, analizzando a fondo tutto il percorso rossazzurro, dalle calde spiagge alle fredde derive brindisine. Arduo compito incombe, mal che dimora e non soccombe.

Progetto tecnico

Dopo una stagione sin troppo positiva da poter essere etichettata negativamente per via di una traversa di Lodi, i buoni propositi erano d’obbligo in casa Catania. Lo Monaco, su tutti, chiedeva partecipazione per un campionato che avrebbe DOVUTO, questa volta, vedere il Catania come assoluto protagonista.

Si sceglie la guida tecnica, affidandosi ad un Andrea Sottil che aveva già vinto il campionato di serie C, ma non ci si avvale della giusta lungimiranza, considerata la bufera che già oscurava i cieli del calcio italiano.

Sul fronte “new entries” arriva gente come Marotta, Ciancio, Scaglia, Calapai, Vassallo, Angiulli, Baraye, Mujkic, Carriero, Rizzo, Silvestri, Esposito, Llama 2 il ritorno, molti dei quali non giocano, hanno giocato troppo poco o non hanno giocato così bene da essere rammentati dai più.

Fra questi, l’unico vero “acquisto” è stato il riscatto di uno come Fran Brodic dal Bruges per circa 100.000 come da fonti ufficiali (qualcuno dice di più). Le sue gesta sono sotto gli occhi di tutti…

Caos ripescaggi serie B

Da lì a poco scoppia l’inferno dantesco nel calcio italiano, a seguito di una formalità sui criteri di ripescaggio serie B che il Novara prima, il Catania poi e, via via, le altre tentano di sfruttare a proprio giovamento.

Lo Monaco si batte a spada sguainata per far valere le ragioni del Catania, mettendoci la faccia in più di occasione. La FIGC emette il bando comprensivo del “credito” da corrispondere, salvo, poi, adempiere alle volontà della Lega B (come Balata).

Ricorsi, controricorsi, tribunali che bocciano sé stessi. Qui l’alibi: il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato, per ciò che si stava progettando e mai potuto concretizzare. Il Catania era stato progettato per fare un campionato di serie B? Parliamo, ovviamente, dello stato embrionale delle cose…

Nel frattempo? Si fermano i campionati e ripartono, per quanto concerne la serie C, il 16 Settembre 2018 con Catanzaro – Potenza 1-0 delle ore 17:30, mentre il Catania ne salta 4. Giocherà ben tredici giorni dopo, il 29, espugnando Rende per 1-2.

Tre mesi di…?

Col senno di poi, se certa gente osa mandare a quel paese compagni e mister, disonorando la maglia che indossa, la domanda sorge spontanea…

Ma…da Giugno a Settembre, cosa facevano “sti” giocatori?

Domanda che non vuole sembra illazione, ma lecito pensiero di chi il calcio lo ha masticato e vuole capire quale tipologia di allenamenti seguivano tali tizi, in assenza di “adrenalina della domenica”. Allusione non ai particolari, ma alla “sostanza” del modus operandi.

Ci vengono in aiuto i numeri attuali, cantastorie dal palato ruvido quanto saccente nel saziar il lettore che brama spiegazioni, perché, motivazioni tangibili a cui affidarsi, non per puntare il dito contro x, y o z, ma per portare la propria ambizione di B ai play-off.

Numeri

Dalla sconfitta col Trapani (1-0) datata 13 Febbraio 2019, i rossazzurri hanno racimolato 13 punti in 10 partite, collezionando 5 delle 9 sconfitte totali in poco più di 2 mesi.

Altro dato importante, sempre dal 13 Febbraio ad oggi, sono i gol fatti: 8, contro i 15 della Viterbese, 13 della Virtus Francavilla, 14 della Sicula Leonzio…prossimo avversario dei rossazzurri.

Troppo poco per una squadra che decantava di vincere questo campionato a mani basse.

Dal caos serie B, la “forma del Catania” è durata solo 4 mesi scarsi, abbondando per eccesso. A seguire…poco o nulla, intervallando la pochezza di numeri con quella comportamentale dei “soliti noti”.

Modulistica “plebea”

In questo contesto, un’altra raccapricciante realtà sono i cambi di modulo in questa stagione: ben 14. Vuol dire che, su 35 partite giocate, per ben 14 volte il tecnico etneo in panchina ha proposto un modulo differente dalla giornata precedente.

Si è andati dal 3-5-2 al 4-3-1-2 a rombo, passando per il 4-2-3-1, il 4-3-1-2, il 4-3-3 e tornare al 3-5-2 in maniera random, senza mai dare sintomo di “stabilità”. Un andirivieni di esperimenti, mai figli di un’agognata strategia.

Se completiamo l’opera con i nomi dei 39 giocatori che hanno giocato almeno 1 minuto in questo torneo (di cui 3 portieri), ci rendiamo conto che, da Giugno ad ora, in campo abbiamo visto quasi due squadre diverse.

Conclusioni

Non ce ne vogliano gli addetti ai lavori o chi ne condivide oneri e onori. Non siamo “bruti”, ma cerchiamo di perseguire “virtute e canoscenza”, in un inferno ove nemmeno Dante “c’ha capito na mazza” (le citazioni “eroiche” più colorite le lasciamo ai residenti al Paradiso).

Pietro Santonocito

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