Catania… Alzati e cammina

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Melior de cinere surgo

KO al penultimo round e faccia giù per terra a nutrirsi di fango e insulti. Catania si sveglia alle prime luci dell’alba con i lividi della giornata di ieri e sotto la pioggia di un sole cocente, ma mai così maledettamente pieno di delusione. I volti della gente, come il macellaio di fiducia, il panettiere o il fioraio dai sorrisi gratis…non parlano più. Parla il silenzio dei loro sguardi, colmi di tanta rabbia e dolore di un epilogo sperato che rimarrà solo un flebile palpito dell’anima…nulla più.

Ode Catania il divenir grave di una disputa “amorosa” fra il barista e il cliente del caffè freddo sulle colpe di un anno calcistico che giustizia tutti gli artefici dell’obbrobrio con un colpo di fucile a canne mozze dritto dritto al cuore. Tu, Catania, indossa il manto della compassione…girati e passa oltre.

Si riempiono le piazze di discorsi e frasi di circostanza farcite di rancore e ignoranza, dove per ignoranza si vuole intendere “l’ignorare il perché tutto si sia concluso in questo modo”. I mormorii della gente sui bus, i ragazzi che entrano a scuola e quelli che “se la caliano” hanno tutti lo stesso viso…lo stesso di un cane bastonato e abbandonato dal suo padrone. Tu, Catania, indossa i pantaloni della vergogna…girati e passa oltre.

E’ questo il giorno seguente ad una catastrofe, anche se si parla pur sempre di una squadra di calcio. Sarebbero ben altri i temi sui quali soffermarsi un po’ di più, quelli che potremmo definire i NOSTRI tumori città, eppure è il risentimento su una retrocessione calcistica a dare più fastidio al catanese catanista. Forse perché erano ben 27 anni, dalla stagione 1986-1987, che non si faceva i conti con l’amaro retrogusto di una retrocessione sul campo o, forse, perché vige ancora il rimpianto di una squadra che nelle ultime 4 partite ha conquistato 9 punti (per altro anche convincendo) e nelle restanti 33 partite solo 20 (e per niente convincendo).

Fa male, fa molto male pensare a cosa sarebbe potuto essere e in realtà non è stato. I perché che ci attanagliano la mente sono molti: c’è chi se la prende con un Pulvirenti piuttosto che con un Cosentino (detto anche Mister Risorsa… sul quale i dubbi aumentano ancora di più), c’è chi si chiede il perché dell’allontanamento dalla società di un’uomo storia per il Catania come Orazio Russo, ma IL DUBBIO DEI DUBBI rimane sempre quello di aver visto una squadra lottare con “The Eyes of Tiger” (ovvero con gli occhi della tigre) solo al momento in cui ci si trovava ad un soffio dal baratro…PERCHE’?!?!?! Una squadra che l’anno precedente ci aveva fatto sognare l’Europa League si ritrova retrocessa in serie B dove l’unico interprete mancante all’appello, di cui si può annoverare la mancanza, è solo “Il Papu” Gomez. Può solo un giocatore aver determinato questa completa involuzione della squadra? A questo punto ci sembra ovvio che la risposta è sì, data la mediocrità dei suoi sostituti…ma neanche questo riesce a saziarci… eh no… neanche un po’.

Poco importerà al venditore ambulante della fiera se un passante poggerà lo sguardo sulla merce e passerà oltre, lui continuerà a urlare a squarciagola; poco importerà al macellaio se con la lama si taglia la mano, lui continuerà ad affettare la carne con l’altra; poco importerà al TIFOSO VERO CATANESE se la sua squadra giochi contro la Juventus, la Virtus Entella o il Gangi perché non smetterà mai di cantare!

“Melior de cinere surgo”… CATANIA… ALZATI E CAMMINA perché la mia proboscide suonerà sempre e solo per te.

Di Pietro Santonocito

Melior de cinere surgo

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