Catania 0-2 Avellino: il pagellone rossazzurro!

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Il Catania perde in casa con l’Avellino, complicando notevolmente il cammino che porta alle zone alte della classifica.

Dopo gli ultimi giorni in cui si sono susseguite innumerevoli voci, tra cui l’esclusione dalla rosa di Rizzo, il Catania decide di andare inspiegabilmente ancora avanti con Tabbiani. Nella formazione titolare, a far scalpore è l’esclusione dall’undici titolare di Tommaso Silvestri. In porta c’è il solito Bethers; in difesa rientra Rapisarda con Quaini e Curado al centro e Mazzotta a sinistra. A centrocampo, Ladinetti gioca davanti la difesa coadiuvato dal rientrante Rocca ed il solito Zammarini. In avanti, dopo l’infortunio di Di Carmine a Teramo è Dubickas il prescelto con Chiricò e Bocic sulle fasce. Alla prima punizione è l’Avellino a passare avanti con Marconi, complice una deviazione della barriera che manda fuori causa l’incolpevole Bethers. La reazione il Catania ce l’ha, ma come al solito la cattiveria sotto porta non è una caratteristica che contraddistingue la squadra rossazzurra. Mazzotta tira debolmente davanti al portiere e Chiricò si fa ipnotizzare dagli undici metri. Come al solito chi gioca col Catania, basta che segni prima per portare a casa la vittoria. Nella ripresa, il Catania tenta di pressare l’Avellino ma con scarsissimi risultati. Al minuto settanta, in contropiede Gori davanti a Bethers raddoppia. Allo stadio non si respira la solita aria di armonia. La Sud espone striscioni contro Tabbiani e la società e la Nord invoca Pelligra a prendere una posizione netta sulla situazione del Catania. Tanti pure i fumogeni lasciati andare in campo proprio dalla Sud. Contestazione pesante a fine partita coi giocatori che vanno sotto tutti i settori a prendersi le giuste critiche dopo gli ultimi scadenti risultati ottenuti. Ecco il pagellone rossazzurro.

BETHERS 6: Non può nulla in entrambi le reti subite.

RAPISARDA 5,5: Non un rientro indimenticabile per lui. Da apprezzare a fine partita il suo mettersi in prima linea durante la contestazione.

CURADO 5: Giocatore che ad inizio anno pensavamo tutti fosse il perno della difesa, ma che invece è sempre in difficoltà.

QUAINI 4,5: Prestazione ridicola. Si fa ammonire, è sempre in ritardo sull’avversario e in fase d’impostazione regala tanti palloni agli irpini. È lui a procurare la punizione del vantaggio degli ospiti.

MAZZOTTA 4,5: Fischiatissimo al momento del cambio. Sbaglia un gol clamoroso nel primo tempo e perde molti contrasti.

LADINETTI 4,5: Se il mediano alza le braccia perchè non ha idea di quello che deve fare col pallone fra i piedi, la cosa è grave. Come al solito, i suoi lanci sono intercettati con semplicità dagli avversari.

ROCCA 5,5: Tenta di fare qualche progressione e riesce a guadagnarsi qualche fallo. Col tempo, però, cala l’intensità.

ZAMMARINI 5,5: Pazzesco come questo giocatore abbia smesso di inserirsi come faceva nelle prime partite. Oramai svolge il compitino.

CHIRICÒ 4,5: Gioca nervoso e sbaglia un rigore fondamentale per le sorti della partita. Preferisce la giocata individuale al passaggio verso il compagno.

DUBICKAS 5: Fa molto gioco spalle alla porta non riuscendo, però, ad essere presente in maniera fissa in aria di rigore.

BOCIC 6,5: L’unico che ci mette il cuore. Corre, dribbla e si guadagna tanti falli tra cui quello del rigore.

CASTELLINI 6: Tocca poche volte il pallone e fa una prestazione sufficiente, anche perchè fare peggio di chi è uscito al suo posto era molto difficile.

SARAO 5: Entra e fa un intervento duro facendosi ammonire.

CHIARELLA, DE LUCA, LORENZINI S.V.

TABBIANI 4: Questa squadra mentalmente non cresce e non conosce rimonta. Quando si va sotto si ha la certezza assoluta di non recuperarla mai. Gli errori sottoporta e la scarsa capacità di costruire azioni pericolose non sono più giustificabili come sfortuna. Su palla inattiva non si segna nemmeno per sbaglio. La cosa assurda è che la società continua a confermarlo nonostante i numeri impietosi. Se col Brindisi mercoledì si dovesse perdere, il Catania si ritroverebbe in zona play-out.

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