Straripante Catania al Pinto di Caserta, uno dei campi tabù della storia rossazzurra. Va tutto per il meglio, eccetto l’ennesimo palo (di Rocca) e l’ennesimo rigore non dato (a Bocic) per eccesso di protagonismo del direttore di gara. Casertana – Catania 0 – 4: top e flop.
Casertana – Catania 0-4: top e flop. Gara senza pecche. Funzionano le corsie laterali e si cominciano a vedere anche alcuni schemi interessanti, con Quaini alla regia. In attacco non manca niente: Chiricó alla Mascara che si ripete anche nella ripresa; Di Carmine uomo squadra e gol da vero centravanti d’area di rigore.
Vittoria scaccia-fantasmi per Tabbiani e squadra. Equilibrio cercato e trovato, con maggiore diligenza nel preservare le energie. Casertana, tuttavia, davvero poca cosa.
TOP
CHIRICÓ. Uomo vittoria, non solo per la parabola sintonizzata col segnale di Tonga, laddove Mascara conficcò la bandiera. Secondo gol da favola, con un sinistro vellutato e tanta, tanta qualità negli ultimi venti metri al servizio dei suoi colleghi di reparto. VULCANICO.
BETHERS. In versione “rivelazione dell’anno”, come ci piace ricordare dell’anno scorso. Un paio di parate provvidenziali e rassicuranti per i suoi compagni di squadra. RISVEGLIATO.
BOCIC (THE GOOD FACE). Uno contro uno è imprendibile. Se solo avesse concluso in porta, anziché dribblare e farsi arrivare l’avversario addosso, sicuramente ci sarebbe stata gioia anche per lui, peraltro meritata. L’unico che crea superiorità numerica negli ultimi venti metri, ma gli negano anche un rigore SA-CRO-SANTO. SFORTUNATO.
DI CARMINE. Lui di “lavoro sporco” ne compie a iosa. Ci siamo fermati alla dodicesima “calcagnata” – senza esito per gli avversari – e poi abbiamo smesso di contare. Diventa mago Houdini e la palla, prima c’è e poi non c’è. Pouf. Suo il gol del 3-0 che sigilla il risultato. ILLUSIONISTA.
TABBIANI. Stavolta “c’ha preso”. Partita interpretata magistralmente, con un atteggiamento più equilibrato nelle varie fasi del match. Ottima la scelta di Quaini a centrocampo, fra i più positivi dei suoi, così come l’annullare completamente la loro unica fonte di gioco, vale a dire Curcio. Con un po’ di umiltà, i progetti, le idee e gli esperimenti trovano terreno fertile, come questa partita suggerisce. Continuare così è d’uopo: esame di maturità Latina. Sbagliando s’impara.
FLOP
BOCIC (THE BAD FACE). Gesto di frustrazione inutile e incomprensibile. Normale in serie C uscire dal campo con una serie infinita di lividi (vedi Di Carmine), ma la soluzione non è, di certo, prendere a pugni l’avversario. Giusto fare mea culpa per un gesto che, in altri contesti e situazioni, sarebbe potuto costare caro. TIRATINA DI ORECCHIE.
TERNA ARBITRALE. Ennesima terna arbitrale non all’altezza di una competizione professionistica. Ennesimo rigore lapalissiano non sanzionato e una conduzione di gara, ai più, fin troppo “all’inglese”. Diciamo che, alla fine del campionato, torti e favori si compensano, ma invitiamo la società rossazzurra a tenere alta l’attenzione e presentare i giusti reclami, laddove i propri diritti lo consentano. DIRETTORI DI GARA PROTAGONISTI DI UN CALCIO BASATO SUI CALCI.
Pietro Santonocito