Il ritorno al 4-3-3: via “maestra” o “solita minestra”?

I rossazzurri si ritrovano nel 4-3-3 marchio di fabbrica in casa etnea. Qualche spunto interessante in vista dei play-off. Basterà?

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Ritorno al 4-3-3 - via maestra o solita minestra
fonte foto: mondocatania.com

I rossazzurri si ritrovano nel 4-3-3 marchio di fabbrica in casa etnea. Qualche spunto interessante in vista dei play-off. Basterà?

Dopo la vittoria contro la Sicula Leonzio sono tanti gli spunti positivi da mettere in risalto in maniera perentoria. Il Catania vince e regala anche sprazzi di buon calcio: è paradossale quanto questo aspetto ci stupisca non poco.

Attenzione: nessuno vuol parlare di assetto ritrovato, squadra sistemata, giocatori coerenti con le ambizioni conclamate ad inizio stagione, tutt’altro. Parliamo di qualcosa di “più sensato”, senza troppa filosofia, né poesia calcistica in un calcio, quello di serie C girone C, davvero tanto…tanto ignorante.

Un Catania che, un senso, ora ha

Novellino, finalmente, abbandona il suo stile calcistico, abbracciando un’ampia veduta a lungo raggio con lunghezza focale grandangolare.

Diciamocela tutta: il 3-5-2 proprio non ci azzeccava. La non efficienza degli esterni a sua disposizione non permetteva ai rossazzurri di prendere ampiezza, difendere con ordine e attaccare con efficacia. Prima conquista e prima problema risolto.

Un altro passo avanti si è compiuto virando sul modulo più confacente al DNA rossazzurro, vale a dire il 4-3-3. In questo modo, oltre a sfruttare meglio le fasce, si è rischiato veramente poco e solo per errori individuali (Biagianti docet).

Inoltre, la qualità messa in campo, senza mezzi termini, poteva essere paragonata a qualunque compagine di serie B. Probabilmente, quanto appena detto, rappresenta proprio croce e delizia di questo Catania.

Meriti equiripartiti col tecnico, ma “senso” tramutato in maggiore voglia e concretezza nell’iniziare la manovra da dietro e portarla a termine. Piace l’impegno di Llama, la corsa dirompente di Manneh e la classe “evergreen” di Sarno.

Ancora troppa lentezza

Resta da capire se il “moto a basso regime” di questo Catania possa risultare un punto di partenza per qualcosa di migliore, un’accortezza tattica, un’esigenza momentanea o…semplicemente l’ultima spiaggia.

Sembra chiaro che Novellino non veda di buon grado giocatori, specie a centrocampo, che possano offrire delle “idee tattiche” o “soluzioni in corsa” differenti. Carriero, Rizzo, Angiulli, non hanno offerto ciò che ci si aspettava da loro, ma l’allenatore campano sembra preferirgli addirittura Llama.

Sarà un modo per sfruttare le qualità tecniche rinomate dell’argentino? Può darsi, ma qualche perplessità, su tale scelta, ci rimane. Non fosse altro per il rendimento atletico nell’arco dei 90 minuti.

Certamente, noi non possiamo definire chi sta meglio di chi, dato che non siamo nel tecnico ex Samp e Torino e non li alleniamo durante la settimana. Tuttavia, il trittico di centrocampo formato da capitan Biagianti, Lodi e Lllama, oltre a rammentarci momenti più gloriosi, non può offrire un sostegno dinamico in fase difensiva fino alla fine del match.

È un dubbio che vorremmo ci fosse fugato prima possibile. In attesa, osiamo pensare che sia un modo conservativo per recuperare certi giocatori al 100% in vista dei play-off.

In Campania a "cava..r" un ragno dal buco

Prossimo appuntamento, la gara contro la Cavese di mister Giacomo Modica. Partita che fa riaffiorare ricordi storici, fra due compagini che lottavano per le prime posizioni della serie C2 98′-99′, al cospetto, per la prima volta, delle telecamere satellitari di Rai Sat. Altri tempi, altro calcio…

Adesso il contesto può sembrare diverso, ma non nella sostanza. I rossazzurri sono terzi in graduatoria e vogliono difenderlo a tutti i costi dagli agguati del Catanzaro, due punti sotto, che dovrà recuperare la partita con la Viterbese giorno 1 Maggio 2019.

Dall’altra parte, troviamo una squadra che farà sentire tutto il calore del suo pubblico al fine di intimorire i rossazzurri ed ottenere quantomeno un punto che sarebbe oro colato. Infatti, la compagine metelliana mira a consolidare un piazzamento nei play-off, cercando di difenderlo da Reggina, Viterbese e Rende.

La vittoria fuori casa contro il Monopoli ha consolidato le certezze nel gruppo costruito ad inizio stagione dal presidente Massimiliano Santoriello. Prova inconfutabile che la precedente, contro quella Viterbese a cui il Catania ha lasciato 6 punti in maniera inopinata, per 1-3 non era un caso.

Da tenere in considerazioni, senza alcun dubbio, Giuseppe Fella, ala destra salernitana classe ’93, impiegato puntualmente come punta centrale nello scacchiere tattico del 4-3-3. Per lui, 10 gol e 4 assist in 29 partite.

Riuscirà il Catania a “cavare” un ragno dal buco e a consolidare, quindi, il terzo posto? A Cava dei Tirreni nessuno si sentirà già sconfitto, anzi, tutt’altro…

Pietro Santonocito

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