Con ventimila e venticinquemila euro la “paura passa”. Si conclude, con l’accettazione definitiva da parte del Tribunale Federale, la querelle giuridico-sportiva che ha condannato, alla solo ammenda pecuniaria, il Catania nel merito alle gare di Bologna e Brescia (disputatesi nel corso della stagione di Serie B 2014/2015). Gare quest’ultime finite sotto la lente di ingrandimento della Procura Federale che dopo averne analizzato le “responsabilità” (rispettivamente diretta ed oggettiva) ne hanno sancito, l’ulteriore, deferimento a carico del club etneo e del suo ex Presidente Antonino Pulvirenti. Toni, quelli espressi dapprima dagli organi giudiziari di competenza, davvero apocalittici. Tenendo ovviamente presente che il club ha già pagato, in maniera salata e forse non comprovata, le proprie “malefatte”, con normativa alla mano, la massima autorità della giurisdizione sportiva italiana non calca, ne poteva farlo, la mano sulla situazione “dei delitti e delle pene” a carico del sodalizio rosso azzurro. Nessuna penalizzazione dunque. Esborso che le casse di Via Magenta ed il portafoglio del reo Pulvirenti dovranno far suonare sui tavoli della FIGC. Strascichi di quei “Treni del Gol” che sembrano, in effetti così risulta, essersi fermati solo alla stazione di Catania.
