
Poco meno di un ventennio ha separato i destini di Catania e Casertana. L’ultimo precedente che ha visto le due compagini calcare il manto erboso del Cibali risale al “lontano” 1996/1997. La stagione in questione veniva disputata nell’allora campionato di Serie C2. A sorridere furono i tifosi rosso azzurri grazie alla vittoria di misura procurata dal solito Pannitteri. Ne è passata di acqua sotto i ponti e domani il Massimino riaprirà porte ed ostilità tra queste, nobili decadute, contendenti. Fischio di inizio fissato per le ore 15,00. A Catania, reduce da due pareggi consecutivi ottenuti contro Lecce e Catanzaro, arriverà una Casertana frastornata. Allenata da Nicola Romaniello il sodalizio campano ha visto in sei giornate sgretolarsi un vantaggio sulle pretendenti alla prima piazza. Causa una netta involuzione tattica dei “Falchetti”, contornata da una non brillante gestione dei nervi, i rossoblu, stanziati a 40 punti, passano dal gradino che avrebbe garantito loro la promozione diretta alla quinta posizione, ad addirittura una lunghezza di ritardo dalla zona play off. Spettro della formazione che inflisse la prima sconfitta di stagione alla formazione di Pancaro, la Casertana si è chiusa a riccio in se stessa. Dal quartier generale nessuna nuova:silenzio stampa ed allontanamento dei giornalisti dalla squadra rendono difficoltosi i tentativi di capire come, e quale, formazione affronterà il Catania. Eppure i campani non si sono fatti proprio mancare nulla, sul mercato di Gennaio, per rinforzarsi. Abili osservatori nello strappare agli etnei quel Luca Giannone, ex Reggiana, vicinissimo all’accordo con i siciliani. Colpo da novanta per la linea offensiva grazie all’approdo di Jefferson dal Latina. In mediana arriva il talento Kelvin Matute, proveniente dalla Pro Vercelli, accompagnato dall’ingaggio di Alessandro Potenza, difensore ex Catania. Innesti che,di sicuro, hanno esclusivamente accresciuto una rosa già, di per se, competitiva.
Pali affidati all’esperienza di Raffaele Gragnaniello. Difesa fisicamente robusta, solida, propensa più alla marcatura che alle ripartenze, comandata da Mario Finizio, Pasquale Rainone e Fabio Tito (trittico assente per la sfida contro la compagine rosso azzurra). Le alternativa non mancano a Romaniello che nel reparto arretrato può affidarsi al giovane centrale Kevin Bonifazi, con Michele Murolo e Riccardo Idda pronti a non far rimpiangere i titolari dello scacchiere tattico. Centrocampo pungente, votato all’attacco: basa sulla costruzione in profondità della manovra la propria forza.L’ex del Benevento Som, ala che può ricoprire il ruolo di interno dovrebbe accomodarsi in panchina. Spazio dunque alla velocità di Daniel Agyei contenuta dalle coperture di Simone De Marco e dalla scaltrezza tattica di Marco Mancosu. Ad essi, come già descritta in apertura, si aggiungono le qualità di Matute, esterno abile nell’accentrarsi all’interno dell’offensiva di attacco e Luca Giannone, trequartista al quale non manca la vocazione nel far sgorgare gioco dalla mediana. Finora, l’ex di Bologna e Crotone, poco ha dimostrato dal suo avvento a Caserta. In avanti, oltre il volto nuovo Jefferson (non dovrebbe scendere in campo sabato) si muovono con fermezza e cinismo Gianluca De Angelis, esterno, Fabio Mangiacasale, classica seconda punta, Maikol Negro (ex tesserato del Catania) e Luis Alfageme (ex Acireale, Brescia e Pescara) entrambe punte che fortificano la loro dote nella finalizzazione. Dal canto suo il Catania sembra soffrire, non poco, le squadre campane. Ottavo confronto in campionato:nei sette precedenti solo Ischia e Paganese hanno riso a Pancaro che conquista a loro beffa sei punti. Sfilza di sconfitte che comincia da Caserta, passando per Castellamare di Stabia, facendo tappa al Massimino (Benevento finora l’unica squadra ad aver battuto in casa i rosso azzurri), proseguendo per Ischia. Con 9 reti messe a segno ed 11 subite il bilancio è tutt’altro che favorevole al team etneo. Sabato sfida tra pericolanti. Sfida dove il Catania arriva con un morale diverso da quello casertano. Il punto del Ceravolo, dinnanzi al Catanzaro, mitiga la preoccupazione degli etnei, al contrario degli ospiti, battuti al Pinto dal Cosenza e con un 2016 che ancora non ha regalato i tre punti agli uomini di Romaniello. Uomini che arriveranno alle falde dell’Etna in formazione obbligata tra squalifiche (Finizio e Rainone) e svariati infortuni. Sperando che i piagnistei isterici degli scorsi giorni non cambino il morale arbitrale Catania-Casertana risulta essere una sfida delicata per entrambe.