Terzo pareggio fuoricasa quello racimolato oggi a seguito di una partita maschia, incattivita da alcuni episodi innescati dai locali. Sancataldese – Catania 1 – 1.
Alla vigilia questo match non era sicuramente etichettato come tra i più tranquilli incontri del panorama dilettantistico, un po’ per i risvolti della coppa Italia, un po’ per le dichiarazioni pepate degli addetti ai lavori.
Detto, fatto. Come abbiamo scritto anche nel focus, la Sancataldese interpreta tatticamente la gara nel solo modo che poteva: tutti dietro la linea del pallone in attesa dell’errore rossazzurro.
Come volevasi dimostrare. Lancio lungo dei padroni di casa, Rapisarda che cincischia e palla che arriva a Zerbo, che fa 1 – 0.
Come un insetto che cade nella ragnatela del ragno, gli uomini di Ferraro si fanno prendere dal nervosismo e per circa 20 minuti non a riorganizzarsi. Ci vuole uno schema su calcio d’angolo di Lodi, con tap-in vincente di Somma, per riequilibrare le sorti del match.
Nel secondo tempo è monologo rossazzurro. Il Catania fa tanto possesso palla, ma nel momento di finalizzare, si perde in un bicchier d’acqua. Gli ultimi minuti sono contraddistinti da scene di nervosismo atte solo a perder tempo. Di seguito i top e flop.
Top
Somma: ha avuto il merito di mettere la palla nel sacco, laddove altri suoi colleghi attaccanti non hanno saputo. The good face.
Rizzo: citazione di merito per il suo encomiabile supporto anche dal punto di vista caratteriale.
Flop
Vitale: checché se ne possa dire, aldilà dell’indiscutibile potenziale di questo ragazzo, ultimamente notiamo un po’ troppa leggerezza nelle sue giocate. Un po’ di pausa?
Somma: qualche fallo di troppo concesso agli avversari, specie in momenti della partita e in zone del campo non opportuni. The bad face.
Rapisarda: se in fase di attacco gli elogi per lui si sprecano, qualche tiratina bisogna darla al ragazzo del pigno, reo di non aver spazzato subito il pallone che gli giungeva nei piedi in occasione del gol di Zerbo.
Ferraro: che il campo sia piccolo, pesante, corto, blu, viola o bordeaux ne siamo pienamente coscienti. Quello che desideriamo è la ricerca di nuove soluzioni alle contromisure adottate dagli avversari, visto che ormai “ci hanno letto le carte”. Siamo troppo abituati a chi cerca sempre alibi, partita dopo partita.