Oltre l’ostacolo

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sancataldese catania
fonte: cataniatoday.it

Rossazzurri di nuovo in terra verde-amaranto, con pochi dubbi al riguardo. Vincere è ciò che conta, aldilà dei modi, della forma…e degli alibi.

A San Cataldo non sarà la stessa partita, ne siamo sicuri. Si tratterà di un incontro fra due squadre totalmente differenti rispetto all’andata, sia per uomini che per stato emotivo.

I padroni di casa, reduci da 9 punti nelle ultime 5 partite, si dimostrano una compagine che prende pochi gol (14, quinta miglior difesa del campionato) e ne fa altrettanto pochi (9, secondo peggior attacco assieme all’Acireale).

Ultimo incontro il pareggio contro la seconda in graduatoria, la Vibonese. Una partita, sicuramente, tirata, ma risultato inequivocabile: 1-1. Alla guida di Pietro Infantino, la formazione nissena recita un gioco molto difensivo, a partire già dal modulo, il 3-4-2-1 che, all’occorrenza, diventa proprio un 5-4-1.

Si tratta di una formazione che fa della coralità il suo punto forte. Spazi stretti in un campo altrettanto stretto e piccolo, con qualche individualità di maggiore spessore, come Salvatore Maltese (ex Trapani, seguito dal Catania nella campagna acquisti estiva) e Raul Torregrossa, 22enne cresciuto nelle giovanili del Perugia, di cui si parla un gran bene.

In previsione, una partita simil-Acireale. Catania alla ricerca del vantaggio (si spera con meno frenesia e più lucidità dei singoli di maggior caratura tecnica) e Sancataldese arroccata dietro la linea del pallone, in attesa dell’errore di turno che possa innescare i suoi esterni brevilinei.

Come già ricordiamo dalla partita di Coppa Italia, non sarà facile fraseggiare per via di un campo – il “Valentino Mazzola” – davvero piccolo e stretto. Urge pensare alla giocata molto prima di ricevere il pallone e, perché no, essere già organizzati nello scardinare una coralità difensiva verde-amaranto (ottima, ma non insuperabile) che fa delle distanze corte fra i reparti una delle armi migliori.

Sarà il caso di giocarsi Sarno dal primo minuto o risparmiarselo nell’ultima mezz’ora per dare il colpo decisivo? Rischiare il recuperato Chiarella? La classe di Lodi o la quantità di Palermo? Questi i nodi da sciogliere per miste Ferraro che ha in testa un solo obiettivo: VINCERE.

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