Il ritorno di capitan Biagianti. Come una fiaba che si racconta dalle sponde “faraglioniche” ai vicoli più stretti della Catania che non dorme mai… perché mai smette di dimenticare.
Memoria da elefante per chi, la memoria, rispetta e onora. Un altro regalo alla piazza catanese: il ritorno di capitan Marco Biagianti. Lo aspettavamo da tempo. Lo aspettavamo, per riaccoglierlo tra le nostre braccia.
Com’è giusto che sia, come un figlio maturo che rivede, dopo tanti anni, un padre…ritornato bebè. Cosa mai si potranno dire, i due? Chi lo sa. Saranno gli occhi a parlare al posto della bocca.
Operazione in fase di definizione, manca solo l’ufficialità. Lo aspetta una poltrona da Team Leader. Una poltrona che ha meritato, in quanto ultimo a cadere col culo per terra e primo a metterci la faccia per una debacle senza precedenti come quella di Monopoli, nell’era Lucarelli.
Escluso inopinatamente dalla gestione sportiva di Maurizio Pellegrino perché “non rientrava nel progetto tecnico”. A vedere l’ultimo Mariano Izco, poteva benissimo starci anche lui in quella rosa e finire la sua carriera da giocatore col classico giro di campo, fra gli applausi scroscianti di chi avrebbe reso gloria e merito ad entrambi.
“Scurdammece ‘o passat’ “, direbbero gli amici napoletani. Meglio dimenticare ciò che è stato, onde farci ritornare bruciori di stomaco e nausea a non finire.
Un nuovo sole si scorge all’orizzonte! È tempo di salpare. Avanti tutta, ciurma! Il capitano è tornato!