Focus Catanzaro. Prossimo avversario del Catania, il Catanzaro di mister Grassadonia. Tanti “ex cadetti” in un mix dal sapor agro-dolce che stenta ancora a trovare il giusto assetto.
Focus Catanzaro. Questa settimana parliamo di una delle “8 sorelle” che hanno iniziato il campionato in pole position, in virtù di un calciomercato virtuoso e pieno di “colpi da 90”.
Parliamo di una tipica piazza di serie C, spesso incrociata nel passato e ostica di natura, oltre alla rivalità fra le due tifoserie. Quest’anno, più degli altri, ambisce alla serie B in maniera decisa e perentoria.
Eppure, nonostante i soldi spesi e una rosa fra le più blasonate e complete della serie C, non riesce ancora ad esprimere tutto il suo potenziale, singhiozzando con i risultati, un po’ come il Catania.
Settima posizione in classifica con 21 punti racimolati – uno in più dei rossazzurri – con 6 vittorie, 3 pareggi, 5 sconfitte, 20 gol fatti e 17 subiti. Questo recitano i numeri, a giustificazione di quanto appena detto.
A dispetto di quello che erano i progetti iniziali, il Catanzaro è una squadra “casalinga”, in quanto riesce a far più punti al Ceravolo che fuori casa. Questo è il bilancio:
- Bilancio in casa: 5 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta, 14 gol fatti e 7 subiti;
- Bilancio fuori casa: 1 vittoria, 2 pareggi, 4 sconfitte, 6 gol fatti, 10 gol subiti.
L’allenatore
La stagione è iniziata con Gaetano Auteri alla guida tecnica, confermato dopo il terzo posto dell’anno scorso.
Quest’anno però, per il tecnico di Floridia, le cose non sono andate per il verso giusto. Fatale la seconda sconfitta consecutiva – dopo quella nel derby contro la Reggina – contro il Potenza, in casa, per 2-0. Lascia la squadra dopo aver totalizzato 16 punti in 9 partite.
Viene sostituito da Gianluca Grassadonia, allenatore spesso accostato alla causa etnea in tempi non sospetti. Con lui la squadra parte male, andando a perdere 2-0 a Bari, ma ritrova l’orgoglio e inanella 5 punti nelle successive 3 partite.
Adesso la situazione sembra essere migliore, considerata la striscia positiva che dura ormai da 3 giornate, ma non può definirsi totalmente tranquilla, anche e non solo in considerazione del pareggio a Cava de Tirreni, agguantato in extremis con il gol di Manuel Fischnaller.
Rosa, modulo e tattica
Quanto detto all’inizio trova riscontro nei tanti nomi “di grido” che il Catanzaro annovera in rosa.
Sono tanti i nomi di un certo tipo a disposizione di mister Grassadonia, dal valore di mercato esorbitante:
- Raffaele Di Gennaro (classe ’93, scuola Inter);
- Luca Martinelli (dif. centrale – classe’88, ex Foggia);
- Edgar Elizald (terzino sx, promessa del calcio uruguagio – classe 2000 – scoperto in prima divisione dal Pescara e acquistato per 2,3 mln di euro – in prestito al Catanzaro);
- Alessandro Favalli, figlio di Giuseppe (terzino sx – classe ’92 – ex Ternana, Padova, Cremonese e Parma);
- Daniele Celiento (terzino dx, promessa del calcio napoletano – classe ’94 – ex Pescara, Viterbese, Siena);
- Giuseppe Statella (ala destra – classe ’88 – ex Ternana, Cosenza, Pro Vercelli);
- Mamadou Kanoute (ala sinistra – classe ’93 – ex Benevento, Pro Vercelli, Juve Stabia);
- Francesco Nicastro (ala destra, scuola Catania – classe ’91 – ex Foggia, Ternana, Pescara, Perugia);
- Luca Giannone (ala destra – classe ’89 – ex Pisa, Ternana, Fondi);
- Andrea Bianchimano (scuola Milan, punta centrale – classe ’96 – ex Reggina);
- Manuel Fischnaller (punta centrale – classe ’91 – ex Alessandria, Sudtirol, Reggina);
Il modulo adottato da mister Grassadonia è il 3-5-2, con Di Gennaro in porta, trio difensivo formato da Pinna, Martinelli e Signorini.
A centrocampo, vige sovrano l’equilibrio tra quantità e qualità, conferita da Tascone (o Maita, più tecnico), Casoli e Risolo, con i quinti esterni Statella e Favalli che sanno interpretare bene entrambe le fasi.
In attacco c’è davvero l’imbarazzo della scelta, nonostante i preferiti siano, spesso, Kanoute e Nicastro. Scalpitano gli altri sopracitati, sempre pronti a subentrare a partita in corso e decidere il match.
C’è poco altro da dire sul valore potenziale di questa squadra. Vero è che la classifica suggerisce un moderato rispetto, non fosse altro per le palesi difficoltà dimostrate, specie contro la Cavese la scorsa settimana.
Il suo bel gioco diventa anche il suo vero punto debole. Ama piacersi in maniera, talvolta, ostinata e, quando le giocate non riescono a dovere, è una squadra che si disunisce, ritrovando l’equilibrio solo dopo qualche “schiaffone” di troppo.
Il modulo adottato implica una ricerca, quasi spasmodica, dei quinti nelle fasce, capaci di creare i presupposti per fare gol con la loro esperienza e cross molto precisi. D’altro canto, tale tattica lascia dietro delle enorme voragini dove i contropiedisti avversari vanno a nozze.
Non è una formazione tipicamente aggressiva, ma soffre parecchio se aggredita. Anche qui, sarà da capire quanta legna e quanto fuoco servirà a spegnere questo Catanzaro. Staremo a vedere.
Pietro Santonocito