Catania, rabbia e cuore non bastano

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Catania – Juventus è sempre stata una partita sentita, alimentata da eventi e rancori che si sono susseguiti nel corso degli anni, di partita in partita. Figuriamoci quando sei l’ultima in classifica e devi fare punti per non rimanere indietro nella corsa salvezza, soprattutto se giochi contro una Juve da record e fare il miracolo diventa quasi un obbligo per cercare di restare a galla.

Pronti, via! Il Catania scende in campo grintoso, con la voglia di combattere e con l’idea di non lasciare un solo centimetro all’avversario. Non importa chi ci sia contro, importa solo non morire. Quando vieni da una settimana così agitata dopo quella della sconfitta – condanna di Sassuolo, passata in ritiro forzato lontano da Torre del Grifo, non puoi non giocare con rabbia e cuore. I rossazzurri sanno bene che davanti hanno qualcuno di gran lunga più forte di loro, ma ci mettono sempre la gamba, non mollano un pallone, cercano di fare più confusione possibile pur di portare qualcosa a casa. Ma davanti hai sempre la Juventus e le basta poco per affondarti. Dopo un primo tempo a reti bianche, è Tevez con il solito colpo del “Fuerte Apache” che non perdona e trafigge un non di certo ottimo Andujar. Ma il Catania resta comunque in partita fino all’ultimo, cercando di sfondare come può. Troppo sterile ancora, troppo nervoso, alimentato da un arbitraggio che fa di tutto per penalizzare l’animo e i nervi degli etnei. Poi ci si mette pure Bergessio, forse troppo voglioso di rendere l’infortunio rimediato all’andata da Chiellini, prendendolo di mira dal primo minuto e rispondendo senza mezzi termini alle provocazioni del difensore bianconero rimediando un’espulsione che pesa come un macigno. Mercoledì sera infatti il Catania affronta il Napoli al Massimino, un’altra di quelle partite già perse in partenza. Ma noi dobbiamo essere fiduciosi, ripartire dall’atteggiamento proposto nell’ultima partita. Bisogna fare punti, le partite stanno per finire e le occasioni non vanno sprecate. In bocca al lupo a mister Maran ed al suo gruppo, che dovrà dare il mille per mille per affrontare partite del genere con tutte le vicissitudini del caso. D’altronde ormai o si fanno punti, o si va in B.

Di Federico Fasone

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