Venti contrari o parole controvento?

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Catanzaro - Catania 3-0 - venti contrari o parole controvento - le pagelle

Quando non si arriva con i moduli, meglio rivolgersi al “vento”. Rimane da capire quanto forte sarà, per accompagnare fuori da Catania coloro i quali non sono più “a suo favore”.

Catanzaro – Catania 3-0. Tutta colpa di quel maledetto venticciolo di ponente o levante, sempre lesto a cambiare direzione quando più gli aggrada.

Sta lì, dietro le nuvole, pronto a decidere le partite a favore di una o dell’altra squadra. Si sa, non si può fermare e non è soggetto a sanzioni arbitrali. Non ha le scarpette ai piedi, perché non ha nemmeno i piedi.

C’è chi con i piedi ragiona e fa congetture. Alberga nella parte ibrida tra giusto e sbagliato, mostrando di essere nel giusto, senza rendersi conto di essere in errore nello stesso momento in cui ostenta i suoi virgulti d’animo.

Non parliamo di particolari santi prestati al mondo del calcio, ma di semplici esseri umani. Ognuno con le proprie competenze ama vantarsi dei propri successi, senza fare troppi “mea culpa” quando servirebbero solo delle semplici “scuse”.

La sensazione di essere “sconfitti nel cuore, nell’animo e anche nel risultato” non si apprezza solo dalle parole di Lucarelli. Lui, ovviamente, cerca di salvaguardare il suo orticello (giustamente), checché ne possa dire degli altri.

Il problema è a monte: dai monti arriva il vento. Allora la domanda sorge spontanea:“Perché non si è fatto un contratto triennale anche al caro, buon vento?”. In questi casi, ci sarebbe tornato utile nel 3-5-2, più di Pinto sicuramente.

Morale della favola…

Le premesse profumavano di miele e ciliegia, al rischio di diabete precoce. “Dobbiamo andare a Catanzaro per fare punti”, queste erano. Ci avevamo creduto, noi poveri sognatori di terza categoria, capaci di creare un mondo parallelo ove piantare i frutti del “niente” e del “mai”.

L’epilogo è stato contraddistinto da:

  1. Arbitro scandaloso: Bucolo non andava espluso;
  2. La tattica del vento a favore del secondo tempo. Perché giocare tutti e 90 minuti se ne bastano 45?;
  3. Ci sono 7 infortunati;
  4. Catanzaro – Catania 3-0 e tutti a casa.

Sono le solite filastrocche di chi cerca di portarsi un pezzo di pane a casa, consapevole che non può fare più miracoli di quanto il “pozzo dei desideri” ne potrebbe contenere.

Ci siamo abituati. Ne sono passati di allenatori dalla fantasia sconfinata e dalla dialettica, talvolta, bislacca. Abbiamo sempre riservato una “risata di compassione” nei loro riguardi, intervallata da attimi di perplessità sulla consapevolezza delle loro affermazioni: ci è o ci fa?

Ma il calcio è un’arte, non una scienza esatta. Ci vuole il giusto mix di menzogna e verità per dare il via ad una campagna abbonamenti, ad un “progetto serio”, affinché il mercato si muova e fiocchino i quattrini come manna dal cielo.

Se fosse un problema l’allenatore, ne avremmo già preso atto. Eppure, a parte una scossa iniziale, siamo punto e a capo. Chissà perché…ah già, colpa dell’arbitro!

Tuttavia, per quanto determinante e penalizzante per i rossazzurri possa essere stato l’errore dell’arbitro…è stato solo uno. Non avrà commesso più errori di Pinto in fase di spinta o di appoggio, più di Furlan che non ne blocca una, più di Esposito che non sa cosa vuol dire marcare.

Per carità, anche l’arbitro ha disputato una pessima partita, ma non può bastare come alibi per giustificare i propri demeriti. Un gruppo “vincente” non analizza gli errori degli altri, ma cerca di porre rimedio ai propri. Atteggiamento che non abbiamo riscontrato in Lucarelli, nel post-partita.

Ci vuoi dire che è tutta colpa di Lucarelli?

Ci mancherebbe altro, assolutamente no. Se Pinto non vuol giocare a calcio perché, evidentemente, già con le valigie in mano, se ci sono 7 infortunati, se Llama crede di giocare ancora con la Playstation, se Curiale sbaglia a porta vuota, … , se la rosa a sua disposizione è questa, di certo non è colpa sua.

La domanda sorge spontanea:”Chi ha concesso tutta questa fiducia a giocatori senza motivazioni, inadeguati atleticamente, tatticamente, tecnicamente e umanamente?

Giusto, dimenticavamo…è colpa del vento!

Catanzaro – Catania 3-0: le pagelle

CATANZARO (3-5-2) – voto 6: Di Gennaro; Celiento, Martinelli, Pinna; Statella (dal 74′ Urso), Tascone (Risolo dall’87’), Maita, Casoli, Favalli (dall’81’ Nicoletti); Nicastro, Kanoute (dall’81’ Fischnaller). A disp.: Adamonis, Signorini, Riggio, Figliomeni, Nicoletti, Quaranta, Urso, Risolo, Di Livio, Giannone, Fischnaller, All: Grassadonia

CATANIA (3-4-3): Furlan 4,5; Silvestri 5, Biagianti 4 (dal 61′ Barisic 4), Esposito 3; Biondi 5,5, Bucolo 4, Rizzo 3,5, Pinto 2 (dal 51′ Marchese 4,5); Di Molfetta 5,5 (dal 46′ Llama 2,5), Di Piazza 5,5, Mazzarani 5. A disp.: Martinez, Noce, Marchese, Lodi, Llama, Fornito, Barisic, Curiale, Catania, Distefano. All: Lucarelli 3.

ARBITRO: Matteo Gualtieri di Asti – voto 2

ASSISTENTI: Antonio Severino di Campobasso e Marco Trinchieri di Milano – voto 2

AMMONITI: Bucolo e Kanoute al 37′, Celiento al 41′, Maita al 72′, Urso all’80’

ESPULSI: Bucolo (doppia ammonizione) al 45′

RECUPERO: 2′ pt; 3 st.

INDISPONIBILI: Calapai, Welbeck, Mbende, Sarno, Saporetti e Rossetti

SQUALIFICATI: Dall’Oglio

DIFFIDATI:

Pietro Santonocito

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