Un benvenuto all’Inferno

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Matera - Catania 0-1
fonte: www.cataniatoday.it
Matera - Catania 0-1
fonte: www.cataniatoday.it

Per me si va ne la città dolente,

per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina potestate,
la somma sapienza e ‘l primo amore;
dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’ intrate.

Come nel canto terzo della Divina Commedia, così anche la squadra della “perduta gente” (afflitta da un gran dolore) si presenta in maniera imponente con un benvenuto all’Inferno. Il nuovo Catania spalanca le porte della città dolente alleviando le pene che le sono state inflitte di tre punti.

Nel “girone” di Matera, fra i sassi della città lucana e quelli della penalizzazione ottenuta, i rossazzurri sovrastano i locali di misura, per 1-0, al termine di un piccolo assaggio di ciò che, ben più dolente, sicuramente si prospetterà il campionato di Lega Pro. Un primo tempo dove il Catania si dimostra subito all’altezza della situazione, spostando l’inerzia della partita verso la metà campo avversaria. Qualche azione individuale di Russotto è il preludio al gol di Scarsella che arriva attorno al 15′, su assist dello stesso Russotto, con un bel pallonetto (gran bel varco creato da Calil). Il Matera è poca cosa e lo dimostrano i palesi limiti tecnici negli essenziali, ma non è squadra che molla e si fa vedere con più insistenza dalle parte di Liverani, dopo il gol incassato. Fortunatamente manca proprio la qualità agli uomini di Dionigi e gli attacchi si spengono come semplici fuochi di paglia.

Secondo tempo dal sapore decisamente diverso, con un Matera ancora più aggressivo e veemente nelle sue azioni offensive. Fra i più pericolosi citiamo Pagliarini che si incunea abbastanza facilmente tra le maglie bianche degli etnei e trova anche la traversa a Liverani battuto. Il Catania, col passare dei minuti, perde a vista d’occhio la tenuta atletica (che non poteva essere di certo ottimale) e abbassa inevitabilmente il suo baricentro, dando spazio alle sortite lucane. Non ci sta Russotto che prende il palo dopo una conclusione da fuori a Bifulco battuto. Lo stesso Russotto, però, perde il senno della ragione al minuto 75 falciando da dietro un avversario in una posizione del campo davvero inoffensiva, da cui l’espulsione diretta e Catania in dieci. Momenti di vera battaglia agonistica seguiranno da lì a poco, con gli uomini di mister Pancaro costretti a giocare con tutti i suoi effettivi dietro la linea del pallone. Ne approfitta, chiaramente, il Matera che prova in tutti i modi a metterla dentro, ma si trova davanti un concentratissimo Liverani che si oppone salvando porta e risultato. Ultimi momenti di trepidazione, ma il triplice fischio decreta la fine della battaglia: il Catania si presenta alla Lega Pro con una vittoria sofferta.

TOP & FLOP

TOP

Liverani – sicurezza e concentrazione. Ballottaggio iniziale con Bastianioni, ma lui non delude la fiducia accordatagli. Praticamente inoperoso nella prima frazione di gioco, si rivela determinante al momento opportuno, ovvero quando bisognava stringere i denti perché in inferiorità numerica. Ottimo tra i pali, tempestivo nelle uscite, insomma, un vero leader del reparto arretrato.

Russotto – the good face. Ora riusciamo a capire perché lo voleva mezza serie B! Un giocatore davvero importante per la manovra offensiva. Svaria da una parte all’altra del campo e ci prova quando può, talvolta accentrandosi come in occasione del palo. Serve l’assist per l’inserimento di Scarsella che conclude in rete.

Scarsella – gol vittoria. Grande duttilità a centrocampo e grinta da vendere. Riesce a fare le due fasi in maniera eccellente, prova ne sia il gol su assist di Russotto. Aveva già un bel curriculum come goleador, oggi lo ha confermato ulteriormente.

FLOP

Russotto – the bad face. Un inspiegabile scatto di follia lo pervade al minuto 75. Il fallaccio da dietro non ha scusanti e per lui la strada degli spogliatoi viene subito spianata. Tutto ciò rinvigorisce gli avversari ed è proprio questa la cosa più grave. Per fortuna ci ha messo più di una pezza Liverani, altrimenti il suo intervento da dietro avrebbe inciso notevolmente sul risultato finale. Ci auguriamo sia stato solo un caso.

Parisi – un timido capitano. Troppo molle nei contrasti, si fa superare più volte in corsa dai suoi dirimpettai, a dimostrazione di quanto sia palese la sua insufficiente forma atletica. Non spinge nemmeno in attacco e il computo dei cross effettuati rimane a quota zero. Non è che può essergli deleteria quella fascia al braccio?

di Pietro Santonocito

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