Briciole di speranza gettate ancora in trasferta al cospetto di una Udinese non troppo trascendentale, ma salvata dalla nuova stella nascente del calcio italiano, il portiere classe ’96 (17 anni) Simone Scuffet. Queste le impressioni di Istinto Rossazzurro:
Andujar – 6,5. Purtroppo il ruolo del portiere è particolarmente importante, perché oltre c’è la rete. Infatti sembra che, dopo l’imbarazzante prestazione contro il Napoli, Mariano abbia ricordato come si fa il suo mestiere. In quel di Udine il nazionale argentino è risultato alquanto decisivo almeno in 3 o 4 circostanze, una delle quali a tu per tu con Totò Di Natale al quale si oppone per ben due volte, chiudendogli ottimamente lo specchio della porta.
Difesa – 5. La trazione anteriore della squadra di mister Maran lasciava presagire indubbiamente ampi spazi a favore dei bianconeri, alcuni dei quali veramente clamorosi non sfruttati dalla compagine allenata da Guidolin. Se poi ci aggiungiamo lo svarione difensivo di Gyomber, dove Andujar fortunatamente ci mette una pezza, ecco che si rischia di fare un’altra figuraccia. Continua ancora l’esame tattico di Monzon con la fase difensiva, che l’esterno argentino ancora non ha completamente capito da quando è arrivato in Italia. Se la ride sotto i baffi il signor Pereyra, divorandosi la terra che calpesta nell’occasione dell’inzuccata vincente di Di Natale. Dalla parte opposta del campo, il capitano Izco spesso si intestardisce in giocate rischiose per un terzino (che chiaramente non è il suo ruolo) e rifila qualche falletto di troppo. Prova negativa anche per Bellusci che si dimentica di Nico Lopez nel primo tempo e non riesce ad arginare come si deve la punta 36enne bianconera in più di un’occasione, specie nel gol friuliano.
Centrocampo – 6. Stavolta l’innesto di Plasil dal primo minuto ha conferito più pericolosità alla squadra rossazzurra. Infatti, sono gli inserimenti del nazionale ceco a creare apprensione alla retroguardia friuliana in momenti dove Scuffet si è dimostrato davvero prodigioso. Buona la gara anche di Ciccio Lodi, capace di un buon giro-palla e qualche conclusione pericolosa verso la porta avversaria. Leggermente sottotono invece Rinaudo, sempre grande battagliero a centrocampo, ma impreciso su alcuni appoggi che hanno creato delle condizioni favorevoli per i contropiedi degli uomini di Guidolin.
Attacco – 5,5. Quando non la butti dentro, purtroppo, rischi anche di creare situazioni vantaggiose per la squadra difendente. E’ vero che di fronte ci si trovava una vera e propria saracinesca di 1,87 m chiamata Scuffet ma, soprattutto in alcune circostanze, si poteva essere più affamati di gol. Buono il movimento di Bergessio, che spazia su tutto il fronte difensivo friulano, inconsistente invece la sua presenza sotto porta. Decisamente stizzosa la prestazione di Barrientos che, dopo una buona partenza, rallenta vistosamente e prova a driblare anche l’erba che calpesta, innescando le sortite offensive friuliane in più di una circostanza. Keko, grande corsa come sempre, ma incide poco anche lui. Bloccato sulle gambe invece Leto, spesso anche litigioso col pallone. Tanto fumo e niente arrosto, verrebbe da dire.
Le pagelle dei singoli:
Andujar 6,5, Izco 5 (86′ G. Peruzzi sv), Gyomber 5, Bellusci 5, Monzon 5; Plasil 6,5 (80′ Fedato sv), Lodi 6, Rinaudo 5,5, Barrientos 5, Bergessio 6, Keko 5,5 (64′ Leto 5).
Di Pietro Santonocito