Seconda sconfitta in altrettante trasferte lontano dall’Angelo Massimino per il Catania al “Menti”, in una partita condotta, per la maggiore, dagli etnei i quali rimettono in piedi lo svantaggio iniziale e la perdono proprio al 95′, non senza proprie colpe personali…anzi solo per quelle.
Top
Calil – un passo indietro…ma mille in avanti. Sembra aver trovato la sua zolla di terreno tramite la quale essere il collante tra un “fragile” centrocampo e un inconcludente attacco. Buono lo spirito di sacrificio e gran gol in un momento importante per dar alla squadra il giusto senso di rivalsa dopo il gol subito. Falso nueve? Chiamatelo come volete, ma non gli dite di segnare di testa, questo è ovvio.
Flop
Garufator, tre sombreri son meglio di due. Si sbaglia, è vero, ma da uno con la sua esperienza ci si aspetta un pizzico in più di malizia negli ultimi palpiti di una partita così dispendiosa a livello psico-energetico. Non si spiega come possa essere più importante un terzo sombrero piuttosto che spazzare la palla ove le allodole cantano le gesta del dì che si spegne. Si vince tutti e si perde tutti, ma se la palla la fai arrivare in tribuna…finisce sempre 1-1! Ergo…
Centrocampo larviforme. Prova deficitaria dei tre di centrocampo schierati da Mister Pancaro, troppo lenti nell’imbastire azioni d’attacco al fine di pungere le vespe (per la legge del contrappasso dantesco). Merito anche dei locali, ma manca quella grinta giusta nel sovrastare gli uomini di Zavettieri. Annullato Agazzi, il ruolo di impostazione passava spesso da Russo e quello di inserirsi a Lulli. Risultato: un bel niente da entrambi, con il primo davvero inadeguato a questa incombenza ed il secondo, spesso, spaesato tra le maglie gialloblù avversarie. Troppo lento, in generale, il giro palle e prevedibile lo schieramento tempestivo degli opponenti.
Tiri da fuori? A forza di semolino… Non è, di certo, la migliore alternativa alle azioni ben congeniate, con sovrapposizioni, cross in mezzo e colpi di testa…però vale la pena di provarci! Il computo globale dei tiri verso la porta difesa dall’estremo difensore campano non è consono al blasone di una squadra che ha annullato la penalizzazione nelle prime tre giornate. Ci provano Calil e Di Grazia, ma con scarsi risultati. Sarà il campo, sarà il venticciolo, sarà che servirebbe un po’ più di carne di cavallo ad alcuni di loro.
Calderini e Falcone non pervenuti. Se è vero che sono stati pochi i rifornimenti per gli attaccanti e altrettanto vero quanto sia stato scarso il movimento dei due di fascia del tridente offensivo, con il solo Calil a fare a sportellate contro tutti. Distanza abissale fra loro e facile per i difensori avversari controllare.
Barisic, il ritorno del prode guerriero. Gli si chiede di dare maggior peso offensivo e, in effetti, si rivela veramente…di PESO! Null’altro da aggiungere.
di Pietro Santonocito