I rossazzurri pareggiano fuori casa per la prima volta in questo campionato al Gaetano Bonolis di Teramo. Partita combattuta e risultato, tutto sommato, giusto. Teramo – Catania 1-1: top e flop.
TOP
FURLAN – the good face. Ha il merito di sventare ben due occasioni da gol nitide da parte dei biancorossi: la prima, il colpo di testa a botta sicura di Martignago al 38′; la seconda, di Mungo al 57′, bravo nella triangolazione con Bombagi. LA CAROTA…
BIONDI. Si conferma, ormai da parecchie giornate, il vero fiore all’occhiello di questa squadra, grazie a prestazioni sempre più convincenti. Va vicino al gol al 21′, dopo essersi sbarazzato di due difensori che lo avevano costretto a defilarsi sul margine destro, ma Tomei gli dice di no. Per il resto, non spreca mai un pallone. CONTINUA COSÌ.
CALAPAI. Qualche volta bisogna evidenziare quanto di buono costruito in fase di costruzione e quanto indecentemente sprecato in fase realizzativa. In questo caso, vale la pena evidenziare le sue galoppate sulla fascia, con cross – anche discreti – mai sfruttati dagli attaccanti etnei. INCOMPRESO.
FLOP
DI PIAZZA. Aldilà dello spiacevole infortunio (speriamo nulla di grave) che lo ha costretto a lasciare il campo al 36′, non abbiamo visto un solo movimento degno di un attaccante di ruolo. Mai un taglio sui cross bassi, mai delle “mezze lune”: non pervenuto. SPIAZZATO.
DI MOLFETTA. Se questa partita non è stata vinta, rimanendo in equilibrio fino al 78′, molte colpe le ha anche lui, riuscendo a sbagliare passaggi e giocate anche abbastanza semplici per uno con le sue doti tecniche. AVANTI…ANDIAMO INDIETRO!
DALL’OGLIO – RIZZO. Abbiamo subito tre calci di punizione dal limite dell’area a causa degli inserimenti tra le linee dei centrocampisti e trequartisti abruzzesi. Dagli sviluppi, sono arrivati un gol e una traversa da uno come Bombagi, divenuto lo Zico dell’Abruzzo. È lecito chiedere qualcosa in più in quella zona nevralgica del campo da loro due? ACCOPPIATA INDIGESTA.
FURLAN – the bad face. Pareggia i meriti con due demeriti clamorosi: rinvio maldestro al 54′; immobilismo sulle due punizioni di Bombagi, una di esse finita in fondo al sacco, sulle quali non prova nemmeno a buttarsi…ED IL BASTONE.
Pietro Santonocito
