Rieti 0-1 Catania: voce del verbo “tirare in porta”

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Rieti - Catania 0-1 : Top & Flop

Catania vittorioso a Rieti grazie al gol di Calapai all’80’. Continua a sorprendere la crescita di Manneh. Rieti 0-1 Catania.

Rieti 0-1 Catania. Tutto è bene quel che finisce bene, decisamente. I rossazzurri riescono a portare a casa tre punti che, fuori dalle mura amiche, mancavano da ottobre (Paganese 2-4 Catania).

La vittoria odierna assume maggior importanza, se consideriamo il pareggio della Juve Stabia a Francavilla. Adesso gli etnei distano 9 lunghezze dalle vespe, ultimamente un po’ in affanno.

L’imperativo presente è il “non mollare mai”, ma la convinzione di farcela viene anche da questi risultati, anche se ottenuti in maniera un po’ rocambolesca.

Non è tutto oro quel che luccica

Il Catania ha fatto il suo ed era necessario vincere per dare continuità ai risultati e rimanere in corsa per il primato. Ciononostante, rimangono ancora delle défaillance da limare per poter ambire al primo posto.

Una di queste è sicuramente l’autolesionismo incallito che questa squadra manifesta a scatti regolari. Se potessimo misurare con un tester il livello di concentrazione mantenuto durante la partita potremmo, di certo, delineare una curva simile ad una “montagna russa”.

Tali black-out, come in occasione della traversa di Maistro al 73′, non possono passare inosservati. Per pochi centimetri si rischiava di andare sotto e compromettere una partita che, difficilmente, si sarebbe recuperata. Eppure, puntualmente, si spegne luce ad intermittenza.

Altro aspetto che lascia parecchio increduli è il cambio radicale al 63′: entra Llama per Curiale e Sottil cambia modulo, passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Non abbiamo afferrato pienamente il motivo…ci è sfuggito.

Da lì a poco, i rossazzurri hanno diminuito il numero di giri ed il pressing, incrementando l’autostima del Rieti che, nel frattempo, prendeva campo. Quanto di buono costruito nel primo tempo andava, via via, a vanificarsi.

Non abbiamo capito l’esigenza di passare da un modulo (grazie al quale si stava facendo bene) ad un altro, snaturando l’inerzia della partita a favore di un’improbabile qualità in mezzo al campo.

Con tutto il rispetto per Llama, non ci sentiamo di definirlo un giocatore “spacca-partita”, nonostante gli riconosciamo delle doti tecniche non confacenti alla categoria in cui gioca.

Ma non vogliamo assolutamente calare la spada di Damocle su di lui, sia chiaro! Ci manca il criterio secondo cui era necessario mettere in campo un giocatore come Llama in quel preciso momento storico della partita.

Rimarrà, probabilmente, uno di quei dubbi insoluti che ci porteremo sino a fine stagione.

Luca Calapai, terzo gol in rossazzurro

Non sempre le storie più felici hanno un sottofondo musicale sdolcinato. Qualche volta nascono in punta di piedi, all’ombra di altre storie, solo all’apparenza, significative.

Luca Calapai, cresciuto nelle giovanili del Catania, mette a segno il terzo sigillo in stagione (secondo consecutivo) e altra rete decisiva nell’economia del risultato, come a Matera.

Aldilà del gol, rappresenta l’uomo in più in mezzo al campo, quando è necessario un raddoppio di marcatura o un sostegno su palla inattiva. La sua prestazione è eccellente, segno inconfutabile che il suo spirito di abnegazione si pone a livelli davvero elevati.

Ciliegina sulla torta: la rete che vale tre punti. Sia lui che Rizzo hanno le doti ed il coraggio di provare la conclusione da fuori, rivelandosi davvero pericolosi ogni volta che prendono la mira. In una di queste, ecco la stoccata vincente. Solo chi prova, ha ragione di vincere o perdere.

In questo suo coraggio racchiudiamo la vera essenza del calcio: l’agonismo. Per tanti anni abbiamo assistito a manifestazioni di resa sportiva, tanto giurate e “spergiurate” da non riuscire a trovare “la faccia caduta” dei gendarmi di corte, rotolata chissà in quale fogna di periferia.

Grazie a Calapai, finalmente, ASSISTIAMO AD UN GESTO SPORTIVO DI INDUBBIA VALENZA NEL CALCIO: IL TIRO DA FUORI! Lo ringraziamo, di buon grado, per averci ricordato che il calcio è fatto di poche cose, semplici ma importanti che, se eseguite bene, diventano una soluzione.

Per questo motivo, chapeau Luca! Un monito a lui che ci prova…”comu finisci si cunta”.

La crescita di Manneh

Altro uomo-partita del match è Kalifa Manneh. Dopo la doppietta di domenica scorsa, chiunque avrebbe potuto manifestare un calo psicologico, per via dei tanti complimenti (meritati) ricevuti durante la settimana.

Non per Kalifa, assolutamente. Scende in campo sempre con la stessa fame, con la stessa voglia di arrivare prima sul pallone e, spesso, ne ricava anche qualche calcione meschino (vedasi Gondo).

Ogni partita che passa, il ragazzo gambiano acquisisce sempre più convinzione nei propri mezzi e matura tatticamente, divenendo uno dei pochi giocatori che riescono a dare il cambio di passo alla squadra.

Nonostante il signor Davide Miele di Torino segnali un fallo di Curiale, la sua cavalcata con cross in mezzo merita più che qualche menzione. Anche in fase difensiva offre un punto di riferimento in fase di disimpegno e obbliga spesso l’avversario al fallo.

Come già affermato nel precedente post-partita, se la sua crescita dovesse assumere una curva così ripida, sarà difficile trattenerlo a Gennaio.

Una cosa è certa: si riparte dal made in Catania. Aldilà dei campanilismi territoriali, quando sono dei ragazzi “fatti in casa” a risolvere una partita la soddisfazione è doppia. Complimenti a chi, da fuori area o da dietro una scrivania, CI HA CREDUTO…

Le pagelle

RIETI (4-3-2-1) – voto 6: D. Costa; Delli Carri, Gualtieri (dall’84’ Criscuolo), Gigli, Dabo; Konate, Diarra, Cericola (dall’84’ Todorov); Vasileiou (dal 70′ Venancio), Maistro (dal 76′ Tommasone); Gondo. A disp.: Chastre, Papangelis, Pepe, Criscuolo, Xavi Venancio, Tommasone, Todorov, Kean, Di Domenicantonio, Demosthenous. All: Chéu

CATANIA (4-3-3): Pisseri 6; Calapai 7, Aya 6,5, Silvestri 6 (dal 46′ Esposito 6), Ciancio 5; Biagianti 6,5, Lodi 5,5, G. Rizzo 6 (dal 63′ Angiulli 6,5); Marotta 5,5, Curiale 6 (dal 63′ Llama 5,5), Manneh 7 (dal 76′ Brodic sv). A disp.: Pulidori, Esposito, Lovric, Scaglia, Angiulli, A. Rizzo, Llama, Mujkic, Brodic, Vassallo. All: Sottil 5,5.

ARBITRO: Davide Miele di Torino

ASSISTENTI: Ramy Ibrahim Kamal Jouness di Torino ed Andrea Niedda di Ozieri

RETI: Calapai all’80’

AMMONITI: Gondo al 50′, Aya al 52′, Esposito al 66′, Venancio all’88’, Pisseri al 93′

ESPULSI:

RECUPERO: 1′ p.t.; 4′ s.t.

INDISPONIBILI: S. Costa, Gallifuoco e Spadini; Baraye, Barisic e Bucolo

SQUALIFICATI: Palma

DIFFIDATI: –

Pietro Santonocito

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