Il sole è alto sullo stadio Angelo Massimino in un sabato pasquale che vede Catania e Sampdoria affrontarsi nella trentaquattresima giornata del campionato di serie A. Sugli spalti l’unico desiderio è quello di vedere una squadra che, ormai quasi condannata alla retrocessione, voglia almeno salvare la faccia. Sin dal fischio d’inizio gli etnei sembrano in palla, giocando senza quelle pressioni che probabilmente pesavano molto di più qualche settimana fa sulle gambe di questi giocatori. La prima nitida occasione da rete arriva con Leto che a porta sbaragliata mette il pallone sul fondo, divorandosi un gol più difficile da sbagliare che da segnare. Altra occasione con Bergessio che, su palla inattiva di Lodi, colpisce di testa a botta sicura, ma trova i piedi di Fiorillo che per sbaglio erano rimasti lì a coprire lo specchio. Al 44′ sugli sviluppi dell’ennesima azione offensiva il Catania passa in vantaggio grazie ad un gol da cineteca di Sebastian Leto. L’ex giocatore del Panathinaikos con una rovesciata degna del grande Parola si fa perdonare e buca un incolpevole Fiorillo. Proprio uno dei giocatori simbolo della stagione fallimentare della squadra rossazzurra, adesso si riscatta con un gol meraviglioso a cui sembra difficile credere. Tommasi manda le squadre negli spogliatoi per la fine del primo tempo. Nella ripresa è la Sampdoria ad uscire fuori prima con Sansone che coglie il palo con un sinistro diagonale quasi perfetto e poi con il pareggio di Okaka che al 59′, partendo da quasi centrocampo, lascia a casa Izco, si mangia Peruzzi e sfonda la porta difesa dal rientrante Alberto Frison siglando il gol del momentaneo 1-1. Partita caldissima ancora quando dopo qualche istante Plasil sbaglia un gol facile facile praticamente sulla linea di porta scaricando il pallone su Fiorillo. Ma il nuovo vantaggio del Catania arriva al 61′ con Bergessio che, imbeccato da un lancio al bacio di Barrientos, insacca il pallone alle spalle del portiere della squadra dell’ex Mihajlovic e porta il risultato sul 2-1. La partita comunque non si spegne e gli etnei sbagliano occasioni per chiudere la disputa soprattutto con Bergessio e Fedato. Entra pure Maxi Lopez fra gli assordanti fischi dei suoi ex tifosi accompagnati da alcuni gesti di sfottò che riguardano la sua tanto parlata vita privata, ma stavolta è il Catania ad avere la meglio conquistando la sua quinta vittoria di questa stagione.
La riflessione che ci viene da fare al termine della gara è che il Catania abbia finalmente fatto il suo dovere. Tornando indietro nel tempo infatti possiamo accorgerci che dopo la vittoria con la Lazio, quando si vedeva ancora una squadra che poteva giocarsi la salvezza essendo ampiamente in corsa, i rossazzurri siano caduti in un baratro di prestazioni scadenti conquistando un solo punto nelle successive nove giornate. Nonostante ciò ci si poteva ancora salvare vedendo gli altrettanto indecorosi risultati delle dirette concorrenti fino ad almeno due giornate fa, quando il Catania giocava davanti i propri tifosi contro il Torino, probabilmente l’ultima spiaggia di questa squadra. Certo è che la guida tecnica di Pellegrino sta avendo i suoi piccoli frutti guardando le prestazioni di questi ragazzi che adesso giocano con un po’ più di amor proprio.
Sicuramente bisognava vincere qualche partita fa perchè adesso i punti a disposizione sono dodici, un po’ pochini per un Catania che è a sei lunghezze dalla salvezza, considerando gli scontri diretti a sfavore con la quartultima Sassuolo. Adesso si va a giocare a Verona, partita davvero difficile con una compagine che punta ancora a far bene per concludere un campionato nel migliore dei modi con il sogno dell’Europa e con un Luca Toni che vive una seconda giovinezza avendo siglato la bellezza di diciotto reti in questa stagione. Ma se c’è ancora una speranza, questi ragazzi dovranno scendere domenica al Bentegodi senza paura, consapevoli che ormai ci sia tutto da guadagnare e niente da perdere. L’unica cosa che chiediamo a coloro che indossano la nostra maglia è che non siano bravi solo ad illuderci, bensì che possano giocare per l’onore della gente che li segue sempre, nelle vittorie e nelle sconfitte, in serie A e in serie B. Forza ragazzi, per l’onore della vostra città, per l’onore di Catania.
Di Federico Fasone