Paganese – Catania 3-1: top e flop

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Paganese - Catania 3-1 - top e flop
fonte foto: MeridioNews

Non uno, ma dieci passi indietro del Catania che, invece di giustificare il buon ruolino di marcia con una prestazione ancor più gagliarda, riesce a ritrasformarsi nella peggiore fotocopia. Paganese – Catania 3-1: top e flop.

Abbiamo finito le scorte presenti nell’armadio ad ante infinite, per quanto concerne il Catania. Non ne abbiamo più. Ogni pensiero si blocca in gola e non passa nemmeno dalle corde vocali.

La logica della partita disputata dai rossazzurri ha radici nel Paese delle Meraviglie, non qui. Nonostante l’ennesimo, estenuante e deturpante, sforzo nel cercare di comprendere le scelte palesate nel Bernabeu della Campania, vale a dire il “Marcello Torre” di Pagani, dagli attori di questa ennesima farsa sportiva…alziamo bandiera bianca.

Questi i top e flop:

TOP

BUCOLO. Dalle prime battute, si vede un giocatore in maglia bianca che corre, si sbraccia, si incavola, cade a terra, si rialza, discute con l’arbitro, poi viene pestato e ritorna a combattere, claudicando un po’, ma sempre con il coltello fra i denti. Gli altri dieci si trascinano in campo. SANGUE CHIAMA SANGUE.

FLOP

FURLAN. È lecito aspettarsi da lui un miracolo? Forse è chiedere troppo, ma su 3 gol incassati era sempre spiazzato. Il piazzamento di un portiere si insegna alle scuole calcio, ma…Pisseri era più scarso. MALEDETTA ITALIA ANTIMERITOCRATICA!

MARCHESE. L’idea di fare il fuorigioco a due metri dalla porta non ha funzionato. Diciamo che, anche qui, alle scuole calcio avremmo visto un’uscita difensiva più ordinata, ma la filosofia nel calcio è tutto. FREUD NON TE LA PRENDERE!

CURIALE. È un equivoco vivente, talmente complesso e ingarbugliato che non è possibile decifrarlo. Giocate di caratura ectoplasmatica, da sembrare un “favore” che lui sta facendo a noi che lo guardiamo zompettare in campo. Le quaglie di Pagani hanno lasciato i loro nidi per migrare altrove. VOLONTÁ DA VENDERE.

LODI. Pronti, via, appena entrato gli soffiano la palla dal piede al momento di lanciarla. Lui, incredulo, cerca la sfera e non la trova. Non c’è più altro da dire. A PALLA D’ARICCHI…

Pietro Santonocito

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