Nessuno riuscirà a distruggere il Catania…
L’inizio di questo campionato di serie C 2017/18 ha sicuramente mostrato delle sorprese. Bisceglie e Monopoli sono prime in classifica a punteggio pieno con 6 punti su 6 disponibili, preannunciando un torneo per nulla banale e scontato.
Il Catania, tra le favorite ai nastri di partenza, stenta ancora a mettere in moto. Le problematiche (logiche) sono quelle che tutti possiamo immaginare: preparazione atletica non completa per tutti i giocatori, quadratura del cerchio ancora troppo “amorfa”, modulo e tattica (3-5-2) da digerire, giocatori importanti con alcuni acciacchi da smaltire.
La prestazione di Caserta ha deluso tutti, poiché una grande squadra che vuol fare il salto di categoria, laddove non riesca a vincere, trova il modo di non perdere certe partite contro avversari scadenti come la Casertana. Tuttavia…
…ci siamo resi conto che questo Catania fa paura. Possiamo immaginare il perché, anche se ancora il campo non ci confluisce la giusta sicurezza in merito. Un piccolo assaggio, seppure da prendere con le pinze, vista la modestia dell’avversario, è stato il 6-0 contro l’Akragas, da cui abbiamo capito le potenzialità dei rossazzurri.
Attenzione: le potenzialità si devono esprimere in campo. Puoi valere 100 e mettere in mostra 40 delle tue potenzialità. Agli occhi dei ciechi sarai stigmatizzato per quel 40. Purtroppo, questo vale nel calcio, così come nella vita reale.
Noi crediamo che qualcuno lo abbia capito ancora prima di noi. In sintesi: gli estimatori del Catania, organi competenti in materia che possono esercitare la loro professione anche lontano dall’isola siciliana, hanno già associato al Catania un valore considerevole.
Ma quanto è grande questo valore? Risposta banale: tanto quanto le bufale che essi mettono in giro per destabilizzare un ambiente catanese in fermento e parecchio “credulone”. Qualcuno vuole distruggere il Catania… perché, evidentemente, dà fastidio ad altre pretendenti alla promozione nei cadetti.
Nessun riferimento, infatti, è trapelato dalla disfatta campana circa un eventuale “ultimatum a Lucarelli”. Il post-partita del tecnico livornese, sicuramente, non è stato privo di sale e pepe, ma ha rappresentato uno sfogo e, contemporaneamente, un messaggio forte ai suoi ragazzi.
Il modo di Lucarelli di “fare il Lucarelli”, ed il conseguente “stop talking” di Lo Monaco nei confronti del suo dipendente, costituisce l’unico vero motivo per gli “estimatori” di distruggere il Catania. Parlare di crisi, campanelli di allarme, divergenze di idee, Catania lento, alla seconda giornata è un modo per cercare quel cavillo dove versare quel veleno che ci farebbe fuori tutti, se lo accettassimo come ossigeno puro.
Sia chiaro: questo Catania ha tanto da lavorare per raggiungere il top, ma mai come quest’anno siamo così tanto fiduciosi. Neanche noi ci siamo fatti mancare le critiche su quanto di orrendo abbiamo visto in passato, ma una cosa è criticare una partita, un giocatore, un modulo…un’altra parlare di crisi alla seconda giornata di campionato, con l’intento di destabilizzare l’ambiente.
Ricordiamoci che non tutti gli insetti a strisce gialle e nere fanno il miele…(le vespe, ad esempio, no)
Pietro Santonocito