Il viaggio più lungo della Minoranza, tra Potenza e Decenza, si ferma a Delinquenza. Essa è la minore patria di chi è Nulla, laddove Nessuno può diventare Qualcuno, rimanendo Niente. Solo e soltanto in quella terra senza bandiera, sarete Esistenza. Altrove, sarete solo Impotenza.
La sostanza della buona creanza fa a botte con l’irruenza dell’io più recondito, colmo di esuberanza senza freno. Può la Sapienza vincere sul desiderio irrefrenabile di fulgida Tracotanza? Sì, deve.
Questa è la differenza tra Minoranza e Maggioranza, tra chi esige potenza e chi rilascia potenza. La nostra esistenza vive di momenti maggiori e minori, condita da imprevedibili minorazioni. Non prosegue, altrimenti. Resta cauta, spenta, morta.
In questo sporco mondo, dove l’Ignoranza è lo sport più pagato dalla Deficienza, esistono 3 forme di inferiorità: la Minoranza, il Minore, il Minorato.
- La Minoranza è contraddistinta da una collettività di persone separate dalla Maggioranza. Dividono o sono divisi, oltraggiano o sono oltraggiati. Quando la Minoranza si associa alla Maggioranza diventa Coesistenza. In quest’ultimo caso, smetterebbero di esistere entrambe.
- I Minori sono coloro i quali non possiedono capacità di intendere e di volere, di scelta o di discernimento. Sono, perlopiù, degli immaturi o chi, per sfortune biologiche, preserva la sua immaturità nel tempo, nonostante l’anagrafica. Non hanno Coscienza e vivono solo di Fatiscenza.
- I Minorati sono coloro i quali subiscono una minorazione, usualmente da una patologia, da un evento casuale sfortunato o…da una minoranza di minori minorati psichici. Smettono di assumere questa forma quando decidono di affrontarla a testa alta. Quando succede, il loro stato passa dal “Minorato” al “Maggiorato” e crescono anche alcune parti del corpo dove non batte il sole.
Non possiamo pretendere di assumere tutte e tre le forme, perché non possediamo il controllo del tempo e dello spazio che ci circonda. Abbiamo a disposizione solo due strade:
- La strada della Perseveranza. Lunga, irta, piena di insicurezze e povera di certezze. Non ha destinazione, comunemente, ma fa crescere, insegna e…dice sempre la verità. Alla fine non troveremo mai un posto diverso da quello che ci meritiamo davvero.
- La strada della Sentenza. Corta, lineare, piena di sicurezza e goliardia personale. Approda nei porti sicuri perché, solo lì, ha modo di ledere, infierire, denigrare, bistrattare, accusare, distruggere…per costruire la sua destinazione. Non restituisce mai ciò che vogliamo veramente, rendendoci soli, infelici, semplicemente…vuoti.
Facciamo finta, ogni giorno, di non sapere in quale pavimentazione stradale poggiano i nostri piedi. Tutti ci asteniamo, perché rapiti dall’Onniscienza astratta, quella che ci permette di commutare il nostro stato mentale da Minore a Minorato in un femtosecondo.
Eppure, in maniera consapevole o meno, siamo tutti vittime dello stesso carnefice…e ci vogliamo restare, nella stragrande maggioranza dei casi. Tranne per alcune eccezioni che sono Eccellenza, ma non la categoria di calcio…solo la straordinarietà di un gesto che vince sempre, anche quando è una minoranza.
Oggi, in questa fresca giornata di fine Novembre, non vince solo il Catania a Potenza, per altro con una prova d’orgoglio che vorremmo si ripetesse sempre. Vincono i tifosi del Catania, quelli veri, quelli che sono la Maggioranza.
Grazie al gesto di un uomo di 65 anni, aggredito da qualcuno che è rimasto niente, un po’ tutti abbiamo ritrovato quell’Istinto Rossazzurro latente. Così, abbiamo esultato ancora di più al gol di Di Piazza e Biondi. Una volta per noi e una per voi.
Ci ricordate come unirci sotto la stessa bandiera, perché è quello che ci identifica. Ci ricordate come desistere alla Violenza, come risposta ad altra violenza. Ci date un motivo in più per alzarci la mattina e combattere, con la Resilienza di cui siamo forgiati, contro ogni assolutismo.
Non temete, nessuno vi ricorderà. Non ci saranno trofei che potrete alzare una volta sbarcati al molo della Delinquenza. La vostra sarà sempre una vittoria a tavolino…senza nemmeno i 3 punti.
Pietro Santonocito