Prima legge del calcio: Gol sbagliato…gol subito

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Catania - Akragas 0-1
fonte: newscatania.com
Catania - Akragas 0-1
fonte: newscatania.com

Prima legge del calcio: Gol sbagliato…gol subito

Rossazzurri beffati al 94esimo da un inesistente Akragas, dopo una serie industriale di occasioni sprecate,una traversa e un gol annullato a Calil.

I piagnistei…

Pare sia diventata una tattica scelta oculatamente oramai da quasi tutti i tecnici avversari, i quali hanno ben capito che sulla psiche della terna arbitrale i piagnistei pre-partita funzionano…e come se funzionano. Domenica scorsa, a Matera, fu Auteri a lamentarsi dell’arbitraggio, nonostante un’espulsione e un rigore concesso a favore e la sua squadra incapace a segnare una quantità abnorme di palle-gol. In questa settimana Di Napoli, allenatore agrigentino, ha spesso puntualizzato come i rossazzurri siano, in questo inizio di campionato, la favorita del torneo dal punto di vista arbitrale. Pare che funzioni tutto ciò. Infatti non contiamo le scandalose prestazioni dei direttori di gara ad Andria, Reggio Calabria e Matera, dove un mio amico che arbitra i tornei 5 e 5 sarebbe stato molto più idoneo. Inoltre, sembra che “prendere le distanze dal male di tutti i mali”, nella fattispecie chiamasi Calcio Catania, possa portare degli ottimi benefici sulla terna arbitrale di Lega Pro, la quale, in generale scadente e mai puntuale, nel dubbio accorda sempre un episodio contro i rossazzurri. Paura di essere indagati? Paura di diventare il male dei mali? Per quanto mi riguarda è così. Se inseriamo nel calderone pure una dose smisurata di inadeguatezza, abbiamo il bell’e pronto. Il gol di Calil, secondo l’interpretazione del signor Pagliardini di Arezzo, è stato visto come “il nuovo fuorigioco”. Vi spiego: da pochi anni è stata introdotta una nuova modifica al fuorigioco, oltre a quello consueto, per togliere (a modo loro) l’ambiguità nel giudicare il famosissimo fuorigioco passivo. Per cui, se un giocatore tira e un suo compagno occlude la visuale al portiere impedendogli di intervenire, si fischia una punizione contro. Vedendo e rivedendo l’azione, l’unica interpretazione che si può dare all’annullamento del gol di Calil è questa. Tuttavia, esiste pure una clausola in neretto piccolo su questa nuova norma calcistica, vale a dire:”il giocatore ostruente deve essere allineato alla retta d’azione del tiro”. Ora, signori miei carissimi, grandissimi figli di una Proboscide innalzata in cielo…io, comodamente seduto, mi son munito di matita e squadretta cercando di tracciare una linea retta sullo schermo del monitor del mio PC (credeteci XD), col fermo immagine sul tiro di Paolucci, cercando di capire sta benedetta linea se becca Calil nella sua traiettoria…e non ci sono riuscito. Mi spiegate come cavolo può, il signor Pagliardini di Arezzo, con le sue alte scuole in disegno geometrico, tracciare questa linea (mentale) e andare a pigliare Calil? Che sia un architetto… nel tempo libero? Ad ogni modo, una cosa è certa: nel dubbio, meglio non infangarsi di questo male immondo.

Nessun alibi…

Li conosciamo e li abbiamo elencati proprio qui. A questi possiamo aggiungere la grande pioggia di ieri, abbattutasi per una giornata intera a Catania, che ha condizionato il possesso palla dei grandissimi giocatori tecnici rossazzurri. Che strazio! Sentire sempre le stesse favolette della “buonanotte e vai a letto”, le stesse, medesime, fantasiose, singolari e raccapriccianti scuse dei perdenti, di chi all’uva non arriva e dice che è acerba. E basta! Diamoci un taglio, signori miei! Alla lunga diventa tutto monotono! Il calcio non si giocherà mai su un prato verde, dove ti sorridono i monti e le caprette ti fanno “ciao”; non si gioca all’interno di una ludoteca, con la maestrina che ti mette la pomatuccia nel ginocchietto dolorante…quando sbatti la testa sul muro (caso infame e diabolicamente sfortunato); non si gioca a passi di danza spagnola flamenca, con punta, tacco e planta. E finiamola prima possibile cortesemente! Altrimenti è meglio far scendere in campo il Catania Calcio Femminile che, sicuramente, darebbe una dose testosteronica maggiore. Un esempio, oramai particolarmente in voga nello schifo di questo calcio italiano, è proprio il Pisa: la squadra non piglia soldi da ben 8 mesi e Gattuso ha dichiarato tutto il suo dissenso ai microfoni…eppure il Pisa è terzo! C’è altro da dire?

A Cesare quel che è di Cesare…

Abbiamo sempre puntualizzato e fatto presente come il reparto arretrato (o la fase difensiva) non sia stato soddisfacente in questo inizio di campionato e di come, grazie a fortuna e Pisseri, siamo riusciti a cavarcela beatamente in contesti ove meritavamo certamente molto meno (vedasi Matera, per esempio). Diciamo che ieri, per Catania – Akragas, nulla si può dire su questo reparto…ma proprio nulla. Paradossalmente meglio Bastrini come terzino, Bergamelli altra cosa al centro della difesa, Drausio sicuramente meno impaurito e più “al sicuro” e Parisi, al rientro dopo un lungo infortunio, non è dispiaciuto assolutamente. Anche il centrocampo non ha fatto male: Biagianti sempre leader; Fornito è stato l’elemento di collante e ha provato due/tre conclusioni interessanti; Scoppa acceso solo a sprazzi… ma nessuno può dire che gli avversari ci abbiano sovrastato in termini di possesso palla, contrasti e palloni persi. E Rigoli? Rigoli è l’allenatore e, come consuetudine vuole, ha colpe per tutti…non sono d’accordo. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Su 94 minuti di gioco non si è fatto gol e, per dinci, non mi si venga a dire che uno lo abbiamo fatto e c’è stato annullato, per cortesia! Avevamo lì davanti gente come Paolucci, Calil, Russotto, Piscitella, tanto per citarne qualcuno, i quali non sono riusciti a capitalizzare in rete la quantità industriale di occasioni create. Tralasciando un po’ Russotto, entrato come assist-man, ma è mai possibile che gli errori degli attaccanti, secondo gli scienziati del calcio, non abbiano un peso ai fini del risultato conclusivo e l’errore di un portiere, un liscio del difensore, deve essere sempre, costantemente, puntualmente contestato a Catania? Perché, poi, sento dire che andava lasciato in campo Di Grazia (entra Russotto…non vattelappesca), andava sostituito prima Paolucci perché, gioia mia do me cori, era stanco…e Di Grazia no. Sento dire (allucinante, ma vero) che la colpa è di Pisseri (per carità, non irresistibile sul tiro di Zanini dell’1-0) e, dulcis in fundo, ammassiamoci come dei bufali imbizzarriti sul primo responsabile: Rigoli. Applaudiamo i giocatori a fine partita e bagniamoci di iporisia, visto che la pioggia non ha sortito alcun effetto.

Un gol in quattro partite…

Ma, siccome esistono verità che la buon dottrina catanese o la “verba che volant” ignorano, noi figli ingrati della Matematica, imparziale e giusta, alla fine a lei ci affidiamo. Tutti gli sproloqui messi in scena perdono il loro senso se pronunziamo queste soavi parole:

Un gol in quattro partite

Possiamo prendercela con chi vogliamo noi: con Pino Rigoli, con Gill (o Drausio che mi piace di più), con Pisseri, con l’arbitro, con il campo (e tutti gli alibi nauseanti), con il magazziniere, con la monetina di Istinto Rossazzurro, con le divinità Maya o con tutte le forze extraterrestri che popolano la Via Lattea…la verità è sempre una: un gol in quattro partite. Questo vuol dire che i carissimi giocatori blasonati, quelli dai messaggi strappacuore sui social, hanno più che una responsabilità. Il Catania non segna. Il Catania a Reggio ha fatto due tiri in porta, ad Andria uno e a Matera uno. Il Catania non finalizza l’azione. Le parole se le porta via il vento e le grandi parole nutrono il cuore, ma non la pancia…bisogna buttarla dentro! Se non la butti dentro, anche con la Poggibonsese perdi. Poi ce la prendiamo, ovviamente, con Pisseri (davvero allucinante), quando è giusto dire che gli errori degli attaccanti, a maggior ragione se blasonati e di categoria superiore, hanno un’importanza chiara, limpida e tangibile. Se Piscitella, da due passi, la mette in porta è 1-1; se Paolucci non spreca l’impossibile davanti la porta e ne segna almeno uno…è 2-1; se Calil, anziché colpire di testa un pallone ad altezza ginocchio, la colpisce di piede e fa il suo gesto tecnico sopraffino da brasiliano qual è…stiamo sul 3-1. Perché questi signori qui non sono contestabili? Perché scrivono smielate manifestazioni di amore su Instagram o Twitter o Facebook?

O vinci o af..Fondi

A questo punto delle cose, si è ben superata l’asticella della tolleranza. Quandunque non si riesca a fare risultato, qualunque sia il motivo, stiamo sempre a cercare una vittima da sacrificare nel tabernacolo della nostra pazienza. Eppure, anche in questo modo, stiamo sempre lì, ultimi in classifica, mentre le altre macinano punti, crogiolandoci tra i nostri belli e agognati alibi da fanalino di coda di una Lega Pro a dir poco scandalosa. E noi riusciamo ad essere, per un motivo o per un altro, sempre più scandalosi ancora! É bene che tutti si diano una certa regolata e che si guardino allo specchio. Sappiamo già che, alla fine di questa agonia, il momento del pacco svelerà il suo contenuto a tutti noi: i 7 punti di penalizzazione. Che dite? Sto sbagliando? Col Fondi non si ammettono più alibi…o si vince o sarà meglio evitare di prendere in giro la gente. Buoni, sì…fessi no.

Pietro Santonocito

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