Il Capitano lascia la nave

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mariano izco
fonte: www.tuttomercatoweb.com
mariano izco
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Ragazzi ora non scherzate sulle cose serie… il capitano va via? Sì, va via. E dove? Al Chievo Verona per 3 milioni di euro più bonus. La reazione lampante del tifoso catanese tipo non può essere diversa da un’eruzione esplosiva dell’Etna. Otto anni in rossoazzurro non si possono dimenticare, così, con un battito di ciglia, per svariati motivi. Il primo tra questi è la professionalità e la voglia di lottare in campo che il centrocampista argentino ha sempre dimostrato, soprattutto nei momenti peggiori, dove altri hanno steccato. Un altro motivo è la lettera che il capitano ha scritto verso i tifosi, nel non lontano 5 Aprile di quest’anno, dove lo stesso chiamava a raccolta i tifosi per rimanere aggrappati alle speranze di salvezza.

Ma, forse, è solo colpa nostra e del nostro romanticismo incallito. Bastano poche scintille in cielo per farci venire le stelline agli occhi, in stile cartone animato: il calcio non è più un vero e proprio gioco ormai da decenni, è business, moda e soprattutto soldi… questo è un dato reale e inconfutabile. L'”affare Izco”, come sgradevolmente si sente parlare, non fa eccezione.

Però, a mente fredda, possiamo lasciarci andare a qualche riflessione su questo pastrocchio indecifrabile: Izco, classe 1983 (31 anni), prelevato dal Tigre 8 stagioni orsono al costo di 90.000 euro va al Chievo Verona per 3 milioni di euro più eventuali bonus su presenze e gol, con uno stipendio di 600.000 euro annui (contro i 300.000 offerti da Pulvirenti). Il cuore ripudia… le tasche no.

Aldilà delle questioni economiche gli interrogativi sembrano affollarsi gli uni sugli altri e le domande più frequenti sono le solite:

1) Perché proprio al Chievo Verona? Che salto di qualità potrebbe essere?

2) Rapporti società-Izco? (aumento dell’ingaggio, discussioni con Pellegrino, discussioni con i compagni)

3) Sensazione di non giocare o desiderio di soldi?

Difficile pensare che il capitano possa essersene andato per mancanza di attaccamento alla maglia. Altrettanto difficile pensare che sia stata una trattativa aperta da tempo (anzi si vociferava Izco alla Juventus), ma restano forti i dubbi su questa storia, soprattutto per il silenzio con cui è stata portata avanti e la rapidità con cui si è conclusa.

Una cosa è certa ed è meglio mettercelo in testa una volta per tutte: LE BANDIERE SONO RARE COME CERCARE UN AGO IN UN PAGLIAIO. Se pensavamo che il capitano non avrebbe mai lasciato la sua nave alla deriva? Ovvio che sì. Come realmente sono andate le cose? Tutto al contrario…ma questo è un film già visto troppe volte… non solo nel calcio.

Pietro Santonocito