FLASH – Supecchiu comu u mancanti…

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Coppa Italia Serie C 2017-18 - Akragas 0-6 Catania - top e flop
fonte: newscatania.com

Supecchiu comu u mancanti…

Esordire in dialetto dovrebbe essere la presentazione adatta a quanto, scorrendo i fiumi di parole che verranno a seguire, sta per essere esposto. Quante volte ci siamo sentiti ripetere, ed altrettante ripetuto, “supecchiu e comu u mancanti”. Tante. Innumerevoli.

Chi si imbatte nella lettura della presente, e possa essere originario di lande che si trovino più a nord dei confini tracciati da Scilla e Cariddi, vorrà capire il senso di cosa voglia significare “supecchiu” e “mancanti”. Bene con il termine “supecchiu” indichiamo il “troppo”, con “mancanti” (manco a dirlo) “ciò che manca”.

Un paragone nel paradosso:”il troppo è pari al nulla”, classico di chi nell’eccedere incappi, al contrario, nel sottrarre rendendo vano ogni suo sforzo. Inchiniamoci, doverosamente, agli antichi detti (infallibili) ed analizziamo ciò che sabato sera ha reso una possibile Apocalisse il Paradiso in terra. Ora scherziamo coi fanti e lasciamo stare i Santi.

Dedichiamoci al profano. Sabato, nella bolgia del Massimino, il Catania del (per alcuni poco e male informati) “traballante” Lucarelli sfida l’ambizioso Lecce. Reduce da una sconfitta, meritatissima, sul campo della Casertana, l’undici rosso azzurro poco godeva dei pronostici (o meglio “sentenze”) dei propri supporters.

L’Apocalisse abbattutasi sul match del Cibali che vedeva fulmini, saette e demoni sbucare fuori da ogni remoto angolo di Torre del Grifo, si trasformano nell’ancestrale ed idilliaco canto dei Cupidi biondi dai capelli ricci. Lucarelli salva la panchina (ha ai davvero traballato?…magari no) e la usa schiera di Angeli si impone con un rotondo 3-0 sui Diavoli giallo rossi provenienti dal Salento. Umorali.

A volte imprecisi noi poveri esseri terrestri. Dalle sentenze di condanna ai cori di gloria. Una via di mezzo?…MAI. Il “troppo come il nulla”…già. Parliamo di calcio…forse è meglio. Il risultato finale fa presagire un predominio netto. Nella realtà dei fatti il nostro buon Catania non ha ancora per nulla smaltito e digerito il boccone amaro masticato a Caserta.

I limiti (non condannabili dopo sole tre giornate di campionato) sono evidenti. Il gioco è stato incisivo, confusionario ed eguale a quello del Lecce. Non è mancata la cattiveria. Quest’ultima ha davvero fatto la differenza tra le due compagini. Il potenziale della squadra allestita da Lo Monaco è indiscutibile e palese.

Ma la strada verso la “simil perfezione” che possa davvero sancire il cammino del club etneo verso la definitiva gloria è ancora lunga. Cross imperfetti. Profondità innocua se il passaggio termina puntualmente sulle bracca del portiere avversario. Lavorare, lavorare e lavorare.

E su questo è perfetta la disamina dello stesso Mister:”bisogna migliorare ancora sull’aspetto tecnico e tattico. Troppi cross sbagliati nonostante arrivassimo agevolmente sul fondo”. Il Catania è stato “cattivo” e perché no..anche bravo. In sostanza: gli effetti del risultato finale, quel 3-0 che sicuramente gioverà a morale e classifica, possono risultare “illusori”.

Ancor più se precede il difficile impegno sul campo di Brindisi, contro un Francavilla che “piccola” squadra per quanto sia, ha sempre il compito, ad oggi non difficile in verità, di mettere in difficoltà il più attrezzato Catania.

L’illusione che tutte le problematiche siano state risolte grazie un 3-0 inflitto ad una diretta concorrente nasconde la realtà rappresentata dalle lacune (come è giusto che sia, ribadiamo, dopo tre giornate, ribadiamo) che la squadra ancora deve risolvere.

Un eventuale passo falso in terra di Puglia potrebbe nuovamente provocare l’allerta meteo in Via Magenta:”Vincemu tri a zeru co Lecce ora pessumu co Francavighia. Semu pessi”… Vedete: vincere con uno striminzito 1-0 avrebbe dato l’idea di aver ancora qualcosa da limare, mettere a lucido per poter permettere il decollo con, e verso, il ciel sereno.

Dopo il 2-o dello scorso anno al Matera e nella storia recente dopo il 6-0 nei confronti dell’Akragas si è pensato (erroneamente) che il Catania avrebbe messo il turbo. In verità mise un drastico freno a mano nelle gare successive.

Il Catania, signori e signore, non ha ancora messo la marcia giusta. Il 3-0?…un risultato…nient’altro che un risultato….per una squadra che deve ancora migliorare per ambire a scalare l’Everest….”u supecchiu è comu u mancanti”…

Vincenzo La Rosa

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