Nuovo anno e stesso Catania di inizio stagione. Pratica Ragusa chiusa in meno di un tempo. Dubbi sull’espulsione, ma risultato mai in discussione. Catania – Ragusa 3-0.
Catania – Ragusa 3-0. Si ricomincia allo stesso modo di come si era iniziata questa stagione, col giusto piglio e con la stessa voglia di vincere. Un buon segno, sia per questa stagione – diciamo praticamente archiviata a meno di clamorosi harakiri dei rossazzurri – che per il progetto di Pelligra, sempre più “smanioso” di mettere nero su bianco ai progetti pensati per la società e per la città di Catania.
Si nota parecchio il richiamo di preparazione atletica disposta dallo staff per recuperare fiato, forma fisica e qualche recidivo acciaccato in infermeria. Anche qui, tanti complimenti vanno ai ragazzi e ai preparatori atletici, abili nello sfruttare a dovere la pausa invernale.
Perché, checché se ne possa dire… vedere correre così tanto Lodi per 90 e più minuti significa: progetto, competenze, lungimiranza e sagacia. Tra l’altro, ciliegina sulla torta per il napoletano, il gol numero 51 in 208 presenze rossazzurre (+2 su Gionatha Spinesi e -8 da Giuseppe Mascara), a ribadire un importante concetto: Lodi è storia e la storia va rispettata.
Un monito in più a mister Ferraro per aver rischiato un 2004 in porta come Groatz, alla sua prima partita ufficiale in rossazzurro e aver ridisegnato un centrocampo che ricordava, con dovute proporzioni il trio Lodi-Almiron-Izco, con il primo dei tre ancora in auge e gli altri due interpreti sostituiti analogamente da Palermo e Rizzo.
Ma questo Catania non piace solo perché si è vinto, anche in scioltezza, per 3-0. Sono tanti gli spunti ben auguranti per questo 2023 etneo. Un’altra nota positiva è il recupero di Chiarella, non ancora comunque al 100%. Doti atletiche da altre categoria, buona tecnica e determinazione famelica nei contrasti, dove lo si vede quasi sempre vincente e mai arrendevole.
Diretta conseguenza della buona verve di Chiarella (che ricordiamo essere di proprietà del Catania) è la minore spinta di Rapisarda, meno preoccupato ad offendere e decisamente più attento a difendere. Ottima prova anche per lui. Si prospettano staffette importanti su quella fascia, con Sarno che impone sicuramente un’altra mentalità offensiva e più fraseggi piuttosto che un Chiarella da lanciare a spazio aperto con corsa e contropiedi veloci.
Non più una novità la grinta di Russotto, in grande forma come lo avevamo lasciato all’ultima giornata del girone di ritorno. Un gol rocambolesco (complice il portiere ex Catania Michele Truppo) come giusto merito alla traversa rimediata poco prima e, in generale, alla straordinaria prestazione sciorinata. Un ragazzo tutto cuore che vuole ritornare ragazzino per riscuotere tutto il bene che gli si vuole ad uno, come lui, sempre innamorato dei colori rossazzurri.
Chi ha deluso sotto certi aspetti è Manuel Sarao, troppo nervoso e poco disponibile per la squadra. Intestardirsi alla ricerca di un gol per pura gloria personale lo ha portato a perdere lucidità sotto porta e a commettere errori che non sono, di certo, da lui. L’impegno e la capacità di attirare difendenti a sé sono fuori discussione, ma ci auguriamo di non vederlo più incaponirsi così tanto, altrimenti può diventare un problema.
Infine, un plauso anche al giovane 2004 Alessandro Groatz. Se abbiamo tessuto le lodi al mister per aver avuto il coraggio di schierarlo, un’altra bella pacca di incoraggiamento va data a questo ragazzo, subentrato così, alla prima presenza direttamente come titolare. Possiamo anche apprezzarlo per la bellissima parata “di istinto” a circa 5 minuti dalla fine dalla sventagliata di Cacciola dal limite dell’area. Un bel gesto tecnico che consacra il lavoro di Laneri nella scelta dei giovani da integrare nella rosa etnea.
Il rosso diretto a “Cess”
Si è molto discusso su questo episodio, a dire il vero probante per la squadra iblea. Il calcio è un gioco con un regolamento, spesso, sconosciuto agli arbitri con i quali i rossazzurri hanno avuto a che fare. Ricordiamo Civitanova (rigore sacrosanto negato a Sarao) e altri individui di dubbia sapienza della geometria del pallone (sferica o esagonale per loro) del tutto compiaciuti alle “decisioni di petto”, a dimostrare quanto sono bravi caratterialmente nel prendere decisioni contro il Catania.
Se, per una volta, l’arbitro ha fatto bene i compiti a casa e ha studiato il regolamento, il tutto rientra solo in una normalità alla quale non siamo più abituati da tempo. Oltretutto, la decisione è incontestabile…anche da chi, come il mister ibleo, ha avuto di che ridire nonostante un passivo davvero troppo imbarazzante per il bel campionato sino ad ora disputato dalla compagine bianco-azzurra.