Saremo seri…Lo squadrone rossazzurro viene immeritatamente battuto da uno scadente Catanzaro. Pulidori migliore in campo. Coppa Italia: Catania 1-2 Catanzaro.
Coppa Italia – serie C – Catania 1-2 Catanzaro. Che partita, ragazzi! Uno spettacolo a ciel sereno, fra le note danzanti di un do..r..mi..re che riecheggia soave tra le mille bave calanti rossazzurre.
Mille, o poco più, si intende. Non ce ne voglia il “milleuno”, ma i parenti della zita ci obbligano a fornire il “pass dell’ignaro” solo ad un numero limitato di coraggiosi. Gli altri, si attaccano al tram!
Certe partite, di cotanta magnificenza e onorificenza, sono accessibili solo a pochi. Non tutti sanno apprezzare la sublime arte dell’ANTI-CALCIO, non nascono tutti con la camicia blu. C’è chi nasce coi colori dei carcerati…e chi ci diventa, perché apprezza l’arte del FURTO.
Ma vabè, ognuno coi suoi santi all’inferno e demoni in paradiso. A noi, poveri stolti mortali che non siamo altro, non è stata concessa la possibilità di “spellarci le mani dagli applausi”, così come invocava, qualche anno fa, la proprietà etnea.
Non ne siamo stati degni, non eravamo “in forma” con le pulsazioni tendinee meta-carpali. Il freddo ci ha irrigidito i polsi, le promesse di serie B anticipate ci hanno “molestato i timpani” e le sentenze dei fanta-tribunali ci hanno “FRACASSATO I MA…”.
Suvvia, dai, non storcere il naso in segno di superiorità! In fondo, la puzza non è uguale per tutti, ma la legge…forse, lo è? Converrai con me, se ho preferito mettermi in malattia, per questa volta. D’altronde, a chi frega della Coppa Italia di serie C?
Tanto è bello questo calcio che non smette mai di sbalordire! Non sia mai che qualcuno si annoiasse…non sia…mai. Tutti i giocatori in campo portano i segni delle “ferite di guerra”, solcate così in profondità da vederli sanguinare aria fritta dai pori. Poveri loro.
“Beati loro…perché sanno quello che fanno”. In base a quanto apprezzato questo pomeriggio al Massimino, possiamo dire che:
- Sanno mettersi in campo;
- Sanno disporsi in fila per tre col resto di due;
- Sanno tirare in porta di esterno…e o pigghiulu ndo pozzu;
- Sanno guardare la porta vuota…e tirare un po’ più in là, giusto quel metro in più per non sembrar banali! Mica si può tirare centrale in una porta vuota, ohhh! Sono professionisti, loro…
- Sanno fintare il passaggio al compagno per fare beneficienza all’avversario. Non sarà, di certo, un gesto “salviniano”, ma ha un suo perché anche nel calcio: perché non ci piace vincere facile, bonshi, bonshi, bo..bo..bo!
- Sarno…ha giocato bene.
E mentre i menestrelli di corte (Picanello e Viale Mario Rapisardi) cantano gli inni alla Lodi, raccontando le eroiche gesta del “Qui giace, felice e soave, un Catania eliminato dalla Coppa Italia Serie C, senza nemmeno acuir pugno, che la spada a casa restò”, passa, quivi accanto, un tifoso dallo stadio arenato.
Egli, col fare affannato, inorridendo un po’, esclamò:”Ohibò…il post-partita di questa partita vi racconterò!”
Primo tempo
Era un primo tempo freddo gelido, ove mister Sottil Marchese schierò, dopo mille anni che in panca restò. Paresi scherzo, ma non fu uno sfarzo, che, lesto lesto, il terzino in fascia fece funesto.
Venne il Catanzaro, col palleggio auteriano che il Catania ubriacò, finché qualche folata di vento non trovò Curiale poco attento. Sotto porta ci mise la zampa, ma la palla in curva andò.
Poi, giustappunto, così per caso, Eklu “cuccurucù” segno di naso, perché per c…non aveva avuto ragione. Vide Pulidori fuori dai pali e lo mandò…a festeggiar miglior natali.
Secondo tempo
Fece bene proprio Marchese, che gioca ora dopo qualche mese, a tirare in mezzo per Sarno la cui sponda per Curiale, concepì il pareggio fatale, 1-1.
Ma gli occhiali dimenticò, il caro buon Curiale, perché il portiere smarcò, ma il pallone molto a lato indirizzò. Poi Marchese ci prova al volo, ma il pallone fra le braccia di Elezaj arrivò.
Al 29′ ci pensa Pulidori, a cullarsi fra gli allori, con tanto fare ed educazione che Bianchimano, segna, ringrazia e fa un festone, senza nemmeno averne ragione! Che distrazione!
Qualche minuto, un po’ più tardi, arriva Ciccone tra le sue parti, ma la fortuna non lo seguì. Mentre tirava con precisione, il pallone si alzò, da una buona posizione!
Forcing finale del Catania, che fa tacere questa smania, di non aver neanche idea del perché si trovava lì, a giocare in questo dì, con un pallone e 11 avversari, sbalorditi e davvero ignari, che il Catania stia tutto qui.
Qui finisce la nostra novella, barbina, ignorante e assai monella, di un Catania che a casa andò, tra le urla e le ingiurie di chi, veramente, non ne può più.
A Vibo, solo per VINCERE!
Le pagelle
CATANIA (4-3-3): Pulidori 9; Aya 10, Lovric 9,5, Silvestri 4, Marchese 10+; Bucolo 7 (dal 26′ Carriero + infinito per il tacco mancato), Lodi 8, Angiulli 5; Sarno 7 (al 20′ st Barisic 10+10+10), Curiale 11(10 + gol divorato) (al 20′ st Di Piazza 9), Brodic 9,9 (dal 31′ st Manneh 8). A disp.: Fabiani, Calapai, Bonaccorsi, Escu, Baraye, Carriero, Biagianti, Manneh, Barisic, Di Piazza, Mujkic. All: Sottil SV.
CATANZARO (3-4-3) – VOTO 8 MILARDI: Elezaj; Riggio, Signorini, Pambianchi (20′ st Favalli); Posocco (al 20′ st Statella), Eklu (dal 39′ st Maita) De Risio, Nicoletti; Giannone, Ciccone (dal 31′ st Iuliano), D’Ursi (al 20′ Bianchimano). A disp.: Furlan, Mittica, Lame, Nikolopoulos, Statella, Maita, Iuliano, Favalli, Bianchimano, Fischnaller. All: Auteri.
ARBITRO: Luigi Carella di Bari
ASSISTENTI: Francesco Biava di Vercelli e Pietro Lattanzi di Milano
RETI: Eklu al 42′ pt; Curiale al 7′ st, Bianchimano al 29′
AMMONITI: Signorini
ESPULSI:
RECUPERO: p.t. 0;
Pietro Santonocito