Catania, 6 quel che 6?

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Catania 6 quel che sei
fonte: sport.livesicilia.it

Catania, 6 quel che 6?

Domandone che ci poniamo a seguito della roboante vittoria in casa (o fuori casa) contro l’Akragas in Coppa Italia. La risposta è un nefasto raggiro di ragionamenti contrastanti.

Vien da pensare che “siamo ancora ad Agosto” e che tutto è un continuo divenire, ma la troppa discordanza con la prima di campionato, in casa con il Racing Fondi, non rende bene l’idea di quale pasta sia questo Catania. Una cosa è certa: non manca la cattiveria agonistica.

Rasserena l’atteggiamento dell’undici di Lucarelli, in grado di “rispettare” l’avversario a suon di gol. Spiegazione data dallo stesso tecnico livornese in conferenza:“Quando le altre squadre vengono a Catania, hanno gli occhi pieni di sangue, perché si giocano il tutto per tutto. Noi dobbiamo averli più infuocati di loro”.

Detto, fatto. I rossazzurri hanno continuato a macinare gioco e a concretizzare ancora di più di quanto fatto col Fondi. L’unico che, per così dire, ha concretizzato molto meno rispetto a quanto capitatogli tra i piedi è stato Mazzarani. Il suo score ammonta a un gol, un palo, un rigore fallito e almeno altre due o tre palle gol nitide mancate.

La doppietta di Ripa ridesta gli animi dei tifosi rossazzurri convinti che il Catania sia senza attaccanti: la sua prova è stata generosa e piena di qualità. Esce per un piccolo risentimento muscolare al quadricipite destro (si pensa nulla di grave).

In evidenza anche Rossetti, Tedeschi e Ze Turbo (Josè Correia), tutti a segno in questo show del gol. In particolare, piacciono le movenze e la freschezza del giovane scuola Inter, in grado di entusiasmare i tifosi con alcuni dribbling di pregevole fattura ed un’esuberanza da “bad boy”. Si spera, tuttavia, non diventi un altro Balotelli per tale ragione…

La strada è ancora lunga e piena di pericoli. Lucarelli vuole essere competitivo sia in campionato che in Coppa Italia e la concentrazione è massimale. “Questa vittoria mi fa paura…“, recita l’ex allenatore peloritano, segno di una grande umiltà ed esigenza di volare basso.

Un po’ come nella scorsa stagione, del resto…(forse). Il Catania non rispetta nessuno…e questo CI PIACE.

Pietro Santonocito

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