Casertana – Catania 1-1: Sliding doors!

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Casertana - Catania 1-1 - sliding doors
fonte: http://www.tuttosport.com

All’Alberto Pinto di Caserta i ragazzi di Sottil vengono beffati nel finale, a seguito di una serie di sfortunati eventi che ne hanno legittimato il pareggio. Tanti “se” e “ma”, a fronte di un atteggiamento troppo remissivo nel secondo tempo. Casertana – Catania 1-1: sliding doors.

Casertana – Catania 1-1. Quante volte nella vita ci è capitato di ripetere, tra noi e noi, frasi del tipo:”Se solo avessi…; se solo fossi…; se solo non mi fosse capitato di…”. Magari, coincidono proprio con quel “destino beffardo” che si prende gioco proprio di chi non se lo merita e sentenzia, senza preavviso, ciò che nessuno pronosticherebbe.

La vita è fatta di sliding doors, porte scorrevoli che si aprono e si chiudono in faccia a tutti…e non ammettono ricorsi al TAR, CONI, CAF e via discorrendo. Puoi solo guardare chi le oltrepassa e, se vuoi, compatirti, ma la direzione che prenderai sarà sempre, inesorabilmente, quella opposta.

Il pass per arrivare all’orto del vicino non si compra alla prima bancarella del lunedì (con tutto rispetto, ovviamente). Tu, a quella porta, devi arrivarci; tu, DEVI essere pronto, scaltro, lesto e previgente; tu devi arrivare PRIMA dell’avversario; perché, la porta, quella che scompare nel controtelaio, non ti manda un messaggio WhatsApp per avvisarti che si chiuderà, né lo farà per ricordarti che si riaprirà.

Un po’ come la nostra cara Gwyneth Paltrow che nell’omonimo film “Sliding doors” si trova davanti una porta scorrevole della metropolitana a segnarle il suo destino, con una serie di sfortunati eventi che ne decidono l’epilogo: varco e salgo; perdo e torno indietro.

Due vite. Due “te”. Due “fini”. Una volta sono io che ho preso la metro; una volta sono io che non l’ho presa. Non mi è concesso il privilegio della scelta, ma una cosa è certa: le vivrò entrambe. Una la vivrò con i “me” e una la vivrò con i “se”.

Problemi “cromatici”

All’alba del giorno dopo domani, quello nel quale scriviamo per chi leggerà, una coltre di dubbi senza forma veleggia in mezzo alla città di Catania, mentre lo scroscio della pioggia fa da eco al rammarico. Due punti sfuggiti all’ultimo sussulto, tabù Caserta non sfatato per un soffio e…qualcuno da mandare alla ghigliottina (secondo qualcuno)!

È sempre così. Il dolore lacera dall’interno e non lo puoi debellare se non lo vomiti tutto d’un fiato. Hai voglia di prendere gastro-protettori! Puoi assecondarlo, finché la temperatura cala ed il dolore viene meno. Finché non ritorni ad essere te stesso, quello che non è “l’altro te”, ma solo ed unicamente…TU!

Eppure, non si sta parlando di una gara mal giocata dai rossazzurri, il che aggiunge quel tocco di “sadico” al braccio di ferro tra te ed il tuo fegato corroso. Avessero giocato una partita mediocre, ci saremmo congedati con un color più “roseo” in viso, piuttosto che questo “giallo canarino” che ci regala un look piuttosto “asiatico”, in tema perfetto con la terza uniforme rossazzurra.

“Perché, Pietro, vuoi dire che gli asiatici soffrono tutti di problemi al fegato?” Risp.:“E che ne so? Non si lamentano mai!”. Tuttavia, “se solo provassero il dolore che stiamo provando noi”, avrebbero un colore ancora più giallo di quanto non abbiano in modalità normale.

Se solo il Catania…

Non fosse altro per un episodio, uno soltanto! Al suo interno, una marea interminabile di fili intrecciati arroventano la cirrosi epatica, scagliando contro il cielo un urlo sordo di “se” e “ma” da far rabbrividire la pelle. Perché…se…

  • Marotta avesse tirato di prima intenzione, piuttosto che tentare lo stop a due metri dalla porta;
  • Esposito non si fosse fatto buttare fuori;
  • Pisseri avesse sistemato meglio la barriera, mettendone solo uno sul palo e non 345 + iva;
  • la punizione non fosse passata in mezzo a 3000 gambe (iva esclusa);
  • Pisseri non avesse ribattuto la stessa per via centrale, ma l’avesse indirizzata lateralmente;
  • Baraye fosse arrivato prima a chiudere la marcatura su Floro Flores;
  • Sottil non avesse tolto Lodi;
  • Sottil non avesse, di fatto, ceduto il centrocampo ai locali per tutto il secondo tempo;
  • Gwyneth Paltrow sapesse già tutto a suo tempo e ce lo avesse detto in partenza…

…magari il Catania avrebbe vinto di misura e staremmo qui a parlare di:

  • Marotta come Cruijff;
  • Curiale come Blochin;
  • Lodi come Pirlo;
  • Bucolo come Gattuso;
  • Baraye come Alaba;
  • Pisseri come Schmeichel
  • Sottil come Mourinho.

Purtroppo, così non è stato e…

  • Marotta non va bene neanche per giocare alla morra cinese;
  • Curiale ha fatto gol, ma con Marotta non si capiscono (sarà per colpa di qualche pelo di barba di troppo);
  • Lodi era stanco. “Si era visto lontano un miglio che chiedeva il cambio”;
  • Bucolo “spatti coppa” (lui si salva soltanto perché è catanese);
  • Baraye? Sì, buono è, ma ancora deve fare esperienza;
  • Pisseri lo dovevamo vendere quest’estate;
  • La prova atletica non poteva essere al top;
  • Sottil come Lucarelli.

Normale routine. Il rumore della “porta in faccia” apre le fauci dei “partiti presi” alla ricerca sempre dell’agnello da sacrificare per non aspettare il turno al pronto soccorso (buona fortuna a chi lo sta aspettando).

Doc! La Delorean…Doc!

Se solo potessimo ritornare indietro nel tempo, magari usando la Delorean del dottor Emmet Brown (alias Cristopher Lloyd), potremmo dare dei consigli utili al nostro mister Sottil.

Potremmo consigliargli di chiudere prima le partite e fare in modo di non cedere troppi metri a centrocampo alla squadra avversaria, soprattutto se provvista di giocatori di esperienza come Castaldo e Floro Flores.

Potremmo consigliargli di togliere Marotta ed inserire Lovric, in occasione dell’espulsione di Esposito che ha generato, successivamente, la punizione vincente per i falchetti. Magari, con un difensore in più in marcatura Baraye avrebbe dovuto marcare 1,5 uomini, anziché 3.

Potremmo consigliargli di inserire Manneh al posto di Marotta, lasciando Barisic prima punta, prima di concedere quella punizione. Magari, con un giocatore come il ghanese, avremmo alzato il baricentro e scongiurato parecchi pericoli che si sono manifestati.

Ma la Delorean non ce l’abbiamo e questi discorsi perdono di significato, di fronte ad un “mea culpa globale” che ognuno dei tesserati Calcio Catania sicuramente farà, data l’equa ripartizione delle responsabilità.

Al varco, un’altra porta scorrevole: il Trapani

Senza neanche fasciarsi troppo la testa per quello che poteva essere e non è stato, martedì, al Massimino, arriva la capolista Trapani. Un duello tra due tifoserie gemellate, ma nessuno sconto in campo, dove si ergerà la squadra che avrà desiderato la vittoria con più ardimento.

Sliding doors, ancora una volta. Stavolta la posta in palio vale doppio e la consapevolezza di poter lottare tra le pretendenti (fra cui lo stesso Trapani) per il primato, infiamma la sfida.

Cosa vuol fare da grande questo Catania? La risposta al campo. Nel frattempo…rechiamoci allo stadio e teniamo queste porte aperte: il Catania ha bisogno del suo pubblico per saltare su quel treno – quello giusto però – che si chiama serie B!

In altro le proboscidi,

sempre e solo…Forza Catania!

Le pagelle

Casertana (3-5-2) – voto 6,5:  Russo; Blondett, Lorenzini, Pinna; De Marco (72′ Padovan), D’Angelo, Vacca, Santoro (60′ Cigliano), Zito: Floro Flores, Castaldo. A disp.: Adamonis, Zivkovic, Ciriello, Ferrara, Mancino, Romano, Alfageme. All. Fontana

Catania (3-4-1-2): Pisseri 5,5; Esposito 5,5, Aya 6,5, Silvestri 6,5; Calapai 6,5 (82′ Ciancio sv), Biagianti 6, Rizzo G. 6, Baraye 6; Lodi 6,5 (70′ Bucolo 6); Marotta 6, Curiale 7 (60′ Barisic 6,5). A disp: Pulidori, Lovric, Scaglia, A. Rizzo, Angiulli, Brodic, Vassallo, Manneh. All. Sottil 5,5.

Arbitro: Camplone di Pescara (Saccenti-Baldelli) – voto 5.

Marcatori: 23′ Curiale; 91′ Floro Flores.

Ammoniti: Floro Flores; Esposito.

Espulsi: Esposito 89′ per doppia ammonizione.

Pietro Santonocito