Aperi-Catania tre portate!

La prima pietanza rossazzurra ha tre sapori differenti, tanto lieti da non farci sentire troppo sazi. Catania - Fanfulla 3-0, un'aperi-Catania a 3 portate!

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Catania - Fanfulla 3-0 - Coppa Italia
fonte foto: La Sicilia

La prima pietanza rossazzurra ha tre sapori differenti, tanto lieti da non farci sentire troppo sazi. Catania – Fanfulla 3-0, un’aperi-Catania a 3 portate!

Quel languorino agostino ci ha accompagnato sino a questo incontro, il primo ufficiale della stagione 2019-2020, condito da mille polemiche e da ancor più dubbi.

Concretezza

Stavolta, sono state dispensate meno premesse, meno proclami e meno stendardi di vittorie anticipate senza sudore e sangue gettato, sportivamente parlando. Umiltà, testa bassa, correre, faticare, ingoiare critiche senza la certezza di essere ricompensati adeguatamente.

Va bene così, questo deve essere il leitmotiv della stagione: resettare e ripartire senza pretesa alcuna. Unico obiettivo: vincere. Non importerà come, non importerà contro chi, ma il Catania deve provare a vincerle tutte, partendo dagli impegni “meno” significativi come la Coppa Italia.

Lo vogliono i tifosi, lo voleva mister Camplone. “Bisogna attaccare, sempre…e non smettere di farlo“. L’obiettivo, appena scesi in quel rettangolo “quasi” (amministrazione comunale permettendo) verde, è solo uno, non due, non tre, né obiettivi o contese personali.

Preparazione estiva, ok

L’intensa preparazione estiva si fa sentire e si vede in campo, chiaro riferimento di un allenamento fatto come si deve (questa volta). Piace, tuttavia, la voglia di tentare l’ultimo affondo, uno scatto in più nella speranza di, per rifiuto di resa.

Per carità, si parla sempre di calcio d’Agosto e ogni considerazione va presa con le pinze. Confrontarsi con il Fanfulla, davanti al proprio pubblico – non, di certo, delle grandi occasioni – non può tradursi in valutazioni concrete e ben definite, ma solo parziali indicazioni.

Ottime…diremmo noi. Considerato che i tre lì davanti hanno tutti assaggiato la porta, sembra che l’apericena sia servito. Il “come”, inoltre, ci lascia ancor più speranzosi: Sarno segna di testa, Di Piazza di “rapina” e Curiale in accompagnamento all’azione.

Sintomo di un alto coefficiente di concentrazione, altro emblema del lavoro di Camplone. Segnali di un gruppo coeso e mai segmentato in piccoli gruppetti, ove “se tu non la passi a me, io non lo passo a te” non è il mantra della giornata, come visto più volte l’anno scorso.

Visto, letto e…da rivedere

Qualche sottolineatura in rosso in difesa, ma c’era da aspettarselo. La zona centrale difensiva manca ancora di un leader vero, un trascinatore col “coltello fra i denti”.

Aspettando di trovarlo su Ebay o Amazon, in modo da mantenere “straniera” la nostra consapevolezza, teniamo vigile il pensiero, perché le parole son sempre più dei fatti, ad oggi.

Prossimo avversario: il Cagliari

L’impegno del 9 Agosto sarà certamente più probante di quello di ieri. Servirà a mister Camplone, in maniera eloquente e discriminante, per testare tutti gli elementi della rosa, capendo chi può e chi non può essere utile alla causa etnea.

Un piccolo pensiero pervade le nostre menti: che sia solo un modo per ritrovare Maran o…ci siano dietro anche trattative di calciomercato? Chissà…

Pietro Santonocito

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