Il Catania, prima di tutto

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Si doveva vincere e si è vinto. Come? Poco importa alla terz’ultima di campionato. Quello che conta di più è sempre il nostro Catania.

Vittoria non facile, contro un discreto avversario di categoria. I giallorossi avevano tutti i favori del pronostico, considerata la posizione di classifica superiore e lo stato di forma. Questo è importante ribadirlo.

Niente proclami, nessun cambio di opinione influenzato da questa vittoria: resta comunque una stagione fallimentare, fino a questo momento. Serviva vincere e gli uomini di Zeoli lo hanno fatto, manifestando comunque le solite lacune da fare accapponare la pelle.

Il sunto della questione è sempre lo stesso. Prima di Di Carmine, Cicerelli, Welbeck, Peralta e Chiricó viene il Catania. L’obiettivo era vincere e si è vinto, anteponendo il bene del Catania a quello personale.

Le critiche, anche quelle più aspre, sono state diramate già da tempo. Abbiamo criticato la personalità, l’attaccamento alla maglia, l’impegno, la forma fisica, gli schemi di gioco, la mancanza del tiro in porta, gli atteggiamenti extra-campo. Adesso è il momento di SOSTENERE.

Almeno nel derby di domenica sera si è vista una squadra che lottava su ogni pallone. Certo, spesso e volentieri, lo si faceva male e con poca cura, ma si è notata certamente la voglia comune di raggiungere l’obiettivo richiesto.

Per questo motivo, non ci sentiamo di criticare ancora questi ragazzi. Posticipiamo le critiche ed i giudizi a motori spenti, quando ogni altro obiettivo diventerà sentenza finale.

La ragione è molto semplice: il Catania, prima di tutto.

A Sorrento non per cantare, ma per “mostrare la voce”

Resta un ultimo, piccolo passo da compiere: bisogna VINCERE a Sorrento. Serve mettersi in testa questo concetto sin da oggi, così da evitare qualsiasi altra combinazione di fattori ed eventi casuali che sfuggono al nostro controllo.

La matematica, i conteggi, il posizionamento degli astri li lasciamo a chi ha tempo da dedicare. Andare al “Viviani” di Potenza con l’atteggiamento di chi si accontenta sarebbe tradire il popolo rossazzurro, vanificando la vittoria contro il Messina. Invece, bisogna avere fame di vittoria e di tre punti. Solo così si potrà fare risultato.

Per il resto, voce a chi avrà ancora qualcosa da dire sul campo. Con una gamba o con mezza, necessitiamo di impegno e spirito di sacrificio. Non serve altro per ottenere i tre punti.

Pietro Santonocito